Il cambiamento è l'unico costante nella vita, e questo non è mai stato più vero quando si parla del nostro modello economico. In un'epoca di sfide globali e cambiamenti climatici, l'Italia ha l'opportunità di essere all'avanguardia nel definire un nuovo percorso verso la sostenibilità.
Dobbiamo raccogliere le sfide dello sviluppo sostenibile e trasformarle in opportunità. Non si tratta solo di proteggere il nostro bellissimo paese e il suo patrimonio naturale, ma anche di creare un'economia che sia resiliente, innovativa e giusta per tutti.
Uniamo le forze per vincere le problematiche legate allo sviluppo sostenibile. Condividiamo idee, iniziamo discussioni e collaboriamo per un futuro in cui l'economia e l'ambiente possano prosperare insieme.
È fondamentale anche studiare una nuova "economia delle relazioni", che pone al centro le persone e le loro interazioni. Un modello economico olistico che consideri non solo i numeri ma anche i valori, la cultura, l'educazione e il benessere sociale.
È il momento di agire, di fare scelte coraggiose e di investire in un futuro che possa garantire benessere e prosperità per le generazioni a venire. Parliamo di come possiamo fare la differenza, oggi!
Così il presidente di Cia Umbria e vice presidente nazionale Matteo Bartolini in occasione dell'evento "Siamo tutti migranti - In viaggio per generare futuro" che si è svolto a Palermo.
INTACT project Summer School
INTACT è un progetto finanziato dal programma europeo di ricerca e innovazione Horizon 2020 e coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo. Obiettivo principale del progetto è creare di una rete multilaterale di personale di ricerca e innovazione esperto nell'uso sostenibile dei tartufi sia selvatici che coltivati, compresa la coltivazione, il pretrattamento, la conservazione e la lavorazione dei tartufi. Particolare attenzione sarà riservata alle questioni relative al quadro giuridico e normativo della normativa sulla tracciabilità per ciascun Paese coinvolto e alle norme sulla raccolta del tartufo selvatico in Europa.
Il progetto che terminerà a fine 2025, vede CIA Umbria come partner e unica organizzazione professionale agricola coinvolta nel partenariato di 19 soggetti pubblici e privati provenienti da Italia, Spagna, Francia, Serbia, Marocco, Turchia e Argentina.
Nell'ambito delle attività verrà organizzata una summer school "Innovazione e trasferimento di conoscenze nella filiera del tartufo" che si terrà presso il DSA3-UNIPG dal 10 al 14 giugno.
Maggiori informazioni rispetto al progetto:
https://intactproject.eu/
Il manifesto Cia Umbria per le elezioni 2024
Le proposte ai candidati a sindaco dei 60 comuni dell'Umbria al voto: l'utilizzo di prodotti agricoli locali nelle mense scolastiche, favorire comunità energetiche e del cibo e una nuova disciplina per l'arresto di consumo di suolo
PERUGIA - Centinaia di liste in campo e quasi 150 candidati a sindaco in totale per le elezioni amministrative che coinvolgeranno 60 comuni dell'Umbria (39 in provincia di Perugia, 21 in quella di Terni) in programma l'8 e 9 giugno 2024. A tutti i candidati alla fascia tricolore nei comuni umbri Cia Agricoltori italiani dell'Umbria chiede di impegnarsi a sostenere la piena dignità dell'agricoltura e del mondo rurale nell'agenda politica delle istituzioni di competenza.
Negli ultimi decenni l'agricoltura è stata investita da così profonde trasformazioni da acquisire una nuova e più marcata centralità per lo sviluppo locale. Le rivendicazioni verso un'alimentazione più sana, le campagne ecologiche di recupero dell'ambiente e delle produzioni di piccola scala, portano ad un movimento di recupero e valorizzazione della cultura e della società locale e alla riorganizzazione delle politiche di sussidio agricolo volte alla produzione di alimenti, ma anche di paesaggio. I cittadini chiedono interventi pubblici più efficaci in difesa dei beni comuni e nuovi servizi relativi all'ambiente, al paesaggio e alla qualità della vita.
Servono quindi nuove forme ecosociali, verso un approccio caratterizzato dalla dimensione territoriale e non più settoriale. Un modello economico in cui l'agricoltore è soltanto uno degli attori, ma è il protagonista che contribuisce a dare la sua impronta al paesaggio rurale di cui tutti beneficiano, offrendo alla popolazione cittadina altri servizi come quelli del turismo, del benessere, dello svago, dell'intrattenimento, dell'artigianato, del contatto con la natura verso una nuova e sana economia delle relazioni.
Si tratta per i sindaci futuri di promuovere e accompagnare i percorsi progettuali partecipativi "non più dal basso ma fianco a fianco" in cui integrare obiettivi di inclusione sociale, tutela e valorizzazione delle risorse agricole e paesaggistiche, rigenerazione urbana, sostenibilità economica, riconversione ecologica, e finalità delle azioni riguardanti la promozione dell'agricoltura sociale e la gestione dei rifiuti per riciclaggio e riuso nell'ottica dell'economia circolare.
Per fare tutto questo serve puntare su una nuova economia delle relazioni per questo le richieste formulate ai candidati sindaco sono:
- Promuovere nelle mense scolastiche comunali l'inserimento di prodotti agricoli e alimentari della filiera corta provenienti da agricoltura a ridotto impatto ambientale per offrire agli studenti di acquisire la relativa consapevolezza ad una educazione sana, corretta e sostenibile;
- Prevedere la concessione del suolo pubblico a titolo gratuito per mercati agricoli per le aziende agricole che risiedono nel comune di riferimento e nel caso di mercati all'interno di strutture prevedere l'esenzione ICI per i primi anni;
- Definire una nuova disciplina sull'arresto del consumo di suolo nell'ottica di una concreta rigenerazione del territorio;
- Incentivare le produzioni locali anche attraverso la denominazione comunale di origine (Deco) ovvero la certificazione di un prodotto proprio del Comune in cui viene coltivato, lavorato o preparato (una ricetta, una festa, un'attività o perfino in un territorio ben definito. Questo potrà consentire di valorizzare e tutelare prodotti, nate come espressione dell'identità e della cultura di un territorio anche nelle varie feste paesane che si svolgono in tutto il territorio;
- Favorire la costituzione di comunità energetica;
- Incentivare l'istituzione di comunità del cibo per promuovere processi di rete e cittadinanza attiva e valorizzare i prodotti del proprio territorio, della cultura, del sapere dell'agricoltura;
- Superare le zone bianche per la connessione ad internet nelle campagne e nei borghi rurali;
- Implentare l'infrastrutturazione viaria in aree cittadine specialmente durante periodi critici e nelle zone con stabilimenti di consegna-ritiro-lavorazione dei prodotti agricoli;
- Vigilare le criticità dello stato dei fiumi e dei fossi;
- Perorare lo snellimento burocratico per la realizzazione di impianti agrifotovoltaici;
- Garantire un ruolo delle aziende agricole nella "manutenzione del territorio";
- Realizzare un censimento dei terreni agricoli demaniali da mettere a disposizione per facilitare il ricambio generazionale;
- Sostenere un maggiore coinvolgimento delle associazioni agricole nella stesura e revisione dei regolamenti a livello di Unione di Comuni (PUG, Regolamento d'Igiene e altri).
UFFICIO STAMPA CIA UMBRIA
Cristiana Mapelli 338 3503022