PERUGIA – Dopo la pausa estiva, torna da venerdì 22 agosto in piazza Puletti il Mercato agricolo dell'Arco Etrusco, promosso da Cia – Agricoltori Italiani Umbria. L'appuntamento, che ormai da anni rappresenta un punto di riferimento per gli abitanti del quartiere del Borgo d'Oro e per la città, conferma la sua centralità nell'offrire ai cittadini l'opportunità di fare una spesa consapevole e sostenibile, scegliendo prodotti locali di alta qualità e sostenendo direttamente il lavoro degli agricoltori del territorio.
Ogni venerdì, dalle ore 9.30 alle 15.30, i banchi del mercato accoglieranno il pubblico con un'ampia varietà di eccellenze: frutta e verdura di stagione, formaggi artigianali, salumi tipici, uova, legumi, farine, miele, confetture, vino, olio extravergine d'oliva e tante altre specialità. Una ricchezza che non si limita all'offerta alimentare, ma che porta con sé la garanzia di tracciabilità, genuinità e freschezza, caratteristiche proprie della filiera corta.
Il valore aggiunto del Mercato agricolo dell'Arco Etrusco risiede proprio nella relazione diretta tra produttore e consumatore. Gli agricoltori, presenti in prima persona, non solo raccontano la provenienza e le modalità di produzione dei loro articoli, ma diventano ambasciatori di una cultura del cibo basata sulla trasparenza, sul rispetto dei cicli naturali e sulla tutela dell'ambiente. Una dimensione che rende il mercato anche un luogo di incontro e di scambio culturale, in cui si tramandano conoscenze, ricette e tradizioni locali.
In un momento in cui cresce l'attenzione verso le scelte alimentari e ambientali, il mercato rappresenta una risposta concreta al bisogno di conciliare qualità, salute e sostenibilità, rafforzando il legame tra città e campagna e valorizzando le imprese agricole umbre che ogni giorno portano avanti il loro lavoro con passione e competenza.
Ufficio stampa Cia Umbria Cristiana Mapelli 338 3503022
Confederazione alla marcia a Bruxelles. Il presidente Fini: "La von der Leyen avrebbe dovuto difendere Europa e settore dalla corsa alle armi"
Vergognoso e indicibile attacco all'agricoltura. La Pac annacquata con il Fondo unico e un taglio di quasi il 30% delle risorse per il settore, faranno l'Europa a brandelli, quando tra dazi e crisi globali la presidente Ursula von der Leyen aveva l'occasione unica di dare prova di credibilità agli europei, di rafforzare la coesione e l'autorevolezza dell'Unione a difesa dell'unica leva di sviluppo e competitività possibile, la sua sicurezza alimentare. Così, invece, la Pac è stata disintegrata. È questo il commento a caldo del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, fuori da Piazza Berlaymont, davanti la sede della Commissione Ue a
Bruxelles, dove la presidente von der Leyen ha appena concluso la presentazione del Quadro finanziario pluriennale 2028-2034, attesa da ore dagli agricoltori della Confederazione, lì fuori in marcia con il Copa-Cogeca.
Dunque, nonostante i ritardi, nessuna buona notizia sulla proposta di riforma della Pac, a matrice von der Leyen fino alla fine. "Ma certo -aggiunge Fini- arriva la dimostrazione imbarazzante che gli interessi veri di questa Europa sono altri, non i conti degli agricoltori, ma tanto meno la sopravvivenza agroalimentare Ue e la sua autonomia da importazioni forzate e concorrenza sleale".
"La von der Leyen avrebbe dovuto difendere l'Europa e l'agricoltura, la produzione di cibo sano e accessibile a tutti -chiosa Fini- dalla scellerata corsa agli armamenti. Perché il Fondo unico metterà in competizione i settori e gli Stati membri, e a nulla servirà la certezza dei 300 miliardi appena annunciati, meno degli attuali, quando al comparto ne sarebbero serviti da tempo molti di più. Aspettiamo di leggere il dossier e di capire le regole del gioco, ma così è la fine dell'agricoltura. Ci chiediamo come intenda la von der Leyen garantire, adesso, cibo agli europei".



