In duecento dall'Umbria alla manifestazione organizzata da Cia per sensibilizzare sulle problematiche del settore

PERUGIA - Oltre duemila agricoltori a Roma, in duecento dall'Umbria, per dire, con Cia, "Non toglieteci il futuro". Giovedì 26 ottobre la manifestazione nazionale degli imprenditori agricola ha riempito piazza Santi Apostoli e le vie del centro di tantissimi produttori e allevatori arrivati da tutt'Italia, con cartelli e bandiere verdi, per protestare contro una crisi che, dal campo alla tavola, sta portando i prezzi alle stelle e rendendo gli agricoltori più poveri.

«Avevamo la necessità di accendere i riflettori rispetto al settore primario dell'agricoltura – ha detto il presidente di Cia Umbria Matteo Bartolini - . La realtà è che i nostri associati, le nostre aziende, sono in seria difficoltà. Il 2023 è segnato dalla produttività quasi dimezzata di uva da vino, olio e anche il grano è in crisi e, in contesti come il nostro, privati da spopolamento e degrado ambientale delle aree rurali e interne, si aggiungono anche i danni da una fauna selvatica che, nonostante un aggiornamento normativo, continuano a causare problemi agli agricoltori. Oramai, coprire i costi di produzioni per alcuni è quasi impossibile.
E questo anche per le difficoltà che la politica ci pone, come ad esempio le questioni che in Europa sono in discussione. Come la riduzione di fitofarmaci o il cambio regolamento sugli imballaggi. Molte delle questioni che si decidono a Bruxelles impattano profondamente sulla vita e sulla sostenibilità economica e sociale delle nostre aziende.
Siamo scesi in piazza a Roma per chiedere che, una volta messi a conoscenza i decisori politici, ci si possa sedere al tavolo insieme a loro e trovare le soluzioni per mantenere in vita questo settore primario».

Cia Agricoltori italiani dell'Umbria
Ufficio stampa
Cristiana Mapelli 338 3503022

Giovedì anche Cia Umbria in piazza per la grande mobilitazione

PERUGIA – "Prezzi alle stelle, agricoltori più poveri. Non toglieteci il futuro". È lo slogan della manifestazione indetta da Cia Agricoltori Italiani che giovedì 26 ottobre farà convergere a Roma, in piazza Santi Apostoli, gli agricoltori da tutt'Italia, Umbria compresa.

«È arrivato il momento di manifestare il nostro dissenso e la nostra insofferenza attraverso azioni concrete e di impatto mediatico – ha dichiarato Matteo Bartolini, presidente di Cia Agricoltori Italiani dell'Umbria –. I temi della mobilitazione sono molteplici: crisi di mercato e concorrenza estera, filiere e manodopera, aree interne e fauna selvatica, risorse idriche e consumo di suolo, ambiente e fake news sono i temi chiave che Cia porterà in piazza nell'interesse della salute pubblica, dei territori, della sovranità alimentare e del Paese».

In preparazione pullman con le rappresentanze del settore umbre, insieme a quelle di tutta Italia, per portare nella capitale i problemi dell'agricoltura.
Tra le attività produttive l'agricoltura è stata quella più esposta ai fenomeni ed eventi epocali per portata e conseguenza: la crisi energetica, gli effetti della guerra in Ucraina e della crisi climatica, le emergenze fitosanitarie che quest'anno hanno dimezzato la produzione di vino e olio, solo per citarne alcuni. Oramai tutte le imprese agricole non riescono a coprire i costi di produzione oltre a subire il peso dell'inflazione, le problematiche legate ai cambiamenti climatici e le sfide della transizione green.

A tutto questo si aggiungano i rincari del gasolio, concimi ed energetici con cui gli imprenditori agricoli devono fare i conti.
In contesti come il nostro, profondamente provati da spopolamento e degrado ambientale delle aree rurali e interne, si aggiungono anche i danni da fauna selvatica che, nonostante un recente aggiornamento normativo, continuano a causare problemi agli agricoltori. Di fronte alle montagne russe che caratterizzano i mercati delle commodity servono soluzioni nuove. Per alcune materie prime l'aumentata volatilità ha portato i prezzi a raddoppiare o a crolli improvvisi nel giro di pochi mesi, rendendo sempre più difficile per gli operatori agricoli affrontare queste situazioni di mercato.

Mentre per il consumatore il costo della spesa è aumentata, per i rincari energetici ed inflazionistici, al produttore del Made in Italy dell'agroalimentare non viene riconosciuto il giusto prezzo.
Un'analisi statistica sulla variazione percentuale tra prezzi all'origine e prezzi al consumo nel bimestre agosto – settembre 2023 ha evidenziato come il prezzo del prodotto coltivato e raccolto sul campo sia enormemente inferiore a quello imposto sui banchi dei supermercati. Ad esempio, il grano duro italiano, negli ultimi mesi, è pagato 35 centesimi al chilo, vale a dire il 494% in meno rispetto al prezzo medio di un kg di pasta. I pomodori, nel passaggio dal campo agli scaffali della Gdo, vedono aumentare il loro prezzo del 230%.
Agli allevatori e produttori di latte, viene corrisposto un prezzo di quasi 4 volte inferiore rispetto a quanto i consumatori sono costretti a spendere per un litro di latte.
Ora più che mai diventa prioritario garantire la centralità delle aziende agricole nell'economia del Paese mettendo in campo azioni a tutela del reddito, perché senza non si può né assicurare produzioni di qualità né realizzare la sovranità alimentare» ha concluso il presidente Bartolini.

Cia Agricoltori italiani dell'Umbria
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Le materia prime provenienti dalla filiera corta, anzi cortissima, e la creatività e l'esperienza di chef professionisti con idee per cucinarle al meglio.
Venerdì 20 ottobre il Mercato agricolo dell'Arco Etrusco di Cia Agricoltori Italiani dell'Umbria, in collaborazione con il progetto Corso Garibaldi District, da il via al primo di una serie di appuntamenti che coinvolge le attività commerciali di Borgo Sant'Angelo. Dalle 17.30 alle 19, in piazza Puletti (piazza Grimana), i prodotti del mercato agricolo, infatti, verranno proposti con piatti creati al momento da chef Kran Mahey e il secondo cuoco Salful Hosain del ristorante "Il Giardino". Suggerimenti, idee originali e trucchi del mestiere per valorizzare al meglio la frutta, la verdura, farine, cereali, conserve e salse, uova e formaggi che ogni venerdì si ritrovano nei banchi del Mercato Agricolo dell'Arco Etrusco a seconda della stagionalità.
Un'iniziativa, la prima di una serie di appuntamenti che animeranno la piazza, che sottolinea la stretta collaborazione con il Mercato dell'Arco Etrusco e il più ampio progetto "Farm@Cia" e le associazioni di quartiere, compresa Assogaribaldi che raduna i ristoratori e i commercianti della via. Nella stessa giornata di venerdì, dalle 18, sarà presente anche la biologa nutrizionista Martina Ascani per suggerimenti su una sana alimentazione e cosa portare a tavola.
Le prossime settimane vedranno protagonisti alcuni laboratori per bambini e degli incontri per lanciare gli appuntamenti di Cia a Fa la cosa giusta a "Umbria Fiere":
Un percorso che si fonda sui valori del rispetto della stagionalità delle produzioni, la qualità della materia prima, uniti ai concetti di filiera corta e alternativa, rigenerazione urbana, promozione di stili di vita salutari e "AgriCultura", intesa come la diffusione di una cultura sostenibile del cibo.

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