Il sindaco Marinelli: «Un lavoro di squadra, grazie a Cia che sin dall'inizio è stata al nostro fianco e a quello degli imprenditori agricoli di quest'area marginale»


PERUGIA – «Un grande risultato ottenuto e che consentirà ad una comunità di continuare il progetto di sviluppo economico e sociale di un territorio difficoltoso». Così in una nota di Cia Agricoltori italiani dell'Umbria.


L'allarme era stato lanciato da Cia Umbria nei mesi scorsi e riguardava l'alienazione di una parte consistente del proprio patrimonio immobiliare pubblico. In particolare la vendita di alcuni casolari con i fondi rurali relativi, sul Monte Peglia nel comune di San Venanzo concessi ad imprenditori agricoli che, dal Dopoguerra in avanti, li hanno abitati, custoditi e tenuti vivi grazie alle attività produttive messe in campo. Agricoltori che, con la scadenza della concessione con la Regione Umbria al 31 dicembre 2023, sarebbero stati messi di fronte alla scelta o dell'acquisto o dell'abbandono forzato dell'azienda e con il forte rischio di ulteriore spopolamento di un'area interna e marginale.


«Dopo incontri e confronti portati avanti insieme al sindaco di San Venanzo con la Regione Umbria e in particolare con l'assessore Paola Agabiti Urbani, è stata approvata la modifica di emendamento della legge Regionale 10/2018 che proroga al 2028" I contratti a qualunque titolo stipulati dalla Regione Umbria e dall'Agenzia Forestale Regionale per la conduzione di aziende agrarie facenti parte del patrimonio immobiliare della Regione Umbria". Un'occasione importante per continuare un'esperienza positiva che ha messo al centro l'agricoltura utile e sostenibile e valorizzare la comunità che per anni e con fatica ha vissuto un territorio difficile ma al contempo ricco di opportunità. Un ringraziamento va ai consiglieri regionali Simona Meloni e Andrea Fora che hanno sostenuto l'iniziativa di Cia e del Comune e all'assessore regionale Paola Agabiti Urbani che ha accolto le richieste».


Soddisfazione che arriva anche dal sindaco di San Venanzo Marsilio Marinelli. «Un risultato ottenuto grazie al lavoro di squadra fatta con i protagonisti che hanno fatto presente alla Regione la necessità di questa esigenza. A partire da Cia che, sin dall'inizio, è stata al nostro fianco e agli imprenditori agricoli di quest'area
marginale, ma anche ai consiglieri regionali Meloni e Fora e all'assessore regionale Agabiti. È questa una cosa molto importante per il territorio perché va a scongiurare il pericolo di speculazione e tuteliamo delle realtà agricole che, seppur economicamente piccole, hanno saputo in questi anni rafforzarsi e presidiare economicamente e socialmente questo territorio difficile. Ora – conclude il sindaco – dobbiamo ripartire da qui con delle progettualità che possano fare del Peglia un territorio attivo anche dal punto di vista economico».


Ufficio stampa Cia Umbria
Cristiana Mapelli 338 3503022                                     

Un vero e proprio ecosistema di imprese, ormai sono sempre di più, che realizza prodotti e servizi in linea con i principi della sostenibilità e dell'economia circolare. Torna l'ottava edizione di Fa' la Cosa Giusta dal 17 al 19 novembre a UmbriaFiere a Bastia Umbra. Saranno oltre 120 gli stand dove poter conoscere e acquistare soluzioni e servizi per uno stile di vita sostenibile. Dall'abbigliamento alla cosmesi, dall'arredamento delle nostre case al risparmio energetico, dai prodotti e giochi per l'infanzia al cibo buono, certificato, biologico e tipico. Realtà virtuose che fanno bene all'economia del Paese e sono attente al loro impatto sociale e ambientale. Cia Umbria partecipa in modo attivo a Fa' la cosa giusta, creando in uno spazio dedicato momenti di confronto, eventi, seminari che hanno come protagonista l'agricoltura oggi. Ovvero un'agricoltura che non si limita alla produzione di cibo per la comunità, ma che è parte integrante della società e che guarda a temi attuali, come quello della sostenibilità.

L'area di Cia Umbria ad Umbriafiere a Bastia Umbra accoglierà i bimbi delle scuole che saranno impegnati con le fattorie didattiche.

Tre gli appuntamenti principali nell'area di Cia Umbria. Si parte venerdì, dalle 11.30, con il panel "Rigenerazione urbana: la cosa giusta": al centro le buone pratiche di riqualificazione di aree urbane attraverso iniziative di progettazione partecipata tra istituzioni, associazioni e cittadini.

Sabato, invece, dalle 10.30, sarà la volta di "Il prezzo del cibo: una questione etica!": a confronto il costo del prodotto agricolo e qual è quello che remunera correttamente il produttore. Domenica, alle 10.30, via al "Progetto Milimat: integrazione dei migranti in agricoltura - Buone pratiche di inclusione socio-lavorativa e fabbisogni delle imprese, dei migranti e il ruolo delle associazioni".

Ci sarà, inoltre, un agrimercato con protagonisti i produttori agricoli della filiera corta e l'area agriristoro che ospiterà la rete del Luppolo made in Italy e un'area dedicata alle cantine del territorio.

In duecento dall'Umbria alla manifestazione organizzata da Cia per sensibilizzare sulle problematiche del settore

PERUGIA - Oltre duemila agricoltori a Roma, in duecento dall'Umbria, per dire, con Cia, "Non toglieteci il futuro". Giovedì 26 ottobre la manifestazione nazionale degli imprenditori agricola ha riempito piazza Santi Apostoli e le vie del centro di tantissimi produttori e allevatori arrivati da tutt'Italia, con cartelli e bandiere verdi, per protestare contro una crisi che, dal campo alla tavola, sta portando i prezzi alle stelle e rendendo gli agricoltori più poveri.

«Avevamo la necessità di accendere i riflettori rispetto al settore primario dell'agricoltura – ha detto il presidente di Cia Umbria Matteo Bartolini - . La realtà è che i nostri associati, le nostre aziende, sono in seria difficoltà. Il 2023 è segnato dalla produttività quasi dimezzata di uva da vino, olio e anche il grano è in crisi e, in contesti come il nostro, privati da spopolamento e degrado ambientale delle aree rurali e interne, si aggiungono anche i danni da una fauna selvatica che, nonostante un aggiornamento normativo, continuano a causare problemi agli agricoltori. Oramai, coprire i costi di produzioni per alcuni è quasi impossibile.
E questo anche per le difficoltà che la politica ci pone, come ad esempio le questioni che in Europa sono in discussione. Come la riduzione di fitofarmaci o il cambio regolamento sugli imballaggi. Molte delle questioni che si decidono a Bruxelles impattano profondamente sulla vita e sulla sostenibilità economica e sociale delle nostre aziende.
Siamo scesi in piazza a Roma per chiedere che, una volta messi a conoscenza i decisori politici, ci si possa sedere al tavolo insieme a loro e trovare le soluzioni per mantenere in vita questo settore primario».

Cia Agricoltori italiani dell'Umbria
Ufficio stampa
Cristiana Mapelli 338 3503022

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