Protesta degli agricoltori martedì 25 ottobre 2016 (ore 9) al casello A1 Valdichiana – Bettolle.

ADDIO GRANO ITALIANO?!

"Agricoltori del centro Italia a difesa del reddito delle loro aziende"Ancora in piazza per la difesa di un settore al collasso.Vogliamo misure urgenti e concrete per difendere la cerealicoltura italiana Rivendichiamo il giusto valore al prodotto Made in Italy e la valorizzazione delle filiere virtuose e della loro completa tracciabilità.

Cia e Confagricoltura, Cooperative e Terzisti proseguono la loro mobilitazione a sostegno del reddito delle aziende agricole compromesso dal crollo dei prezzi dei cereali.

TRATTORI AL CASELLO VALDICHIANA

martedì 25 ottobre alle ore 9

Saranno presenti autorità locali e nazionali in rappresentanza delle forze politiche e sindacali.

Alle ore 11,30 si svolgerà il "FUNERALE DEL GRANO ITALIANO"accompagnato dalle tristi note della banda e dalla costernazione degli agricoltori .

I produttori di grano continuano ad essere oggetto di un'azione speculativa senza precedenti.

Le aziende fortemente indebitate minacciano lo stop delle semine!

ATTENZIONE: questa è una Manifestazione per tutti gli Agricoltori e solo a difesa dell'Agricoltura!

In caso di maltempo la manifestazione si svolgerà al Consorzio Agrario di Siena, Agenzia di Foiano in loc. Ponti di Cortona.

Nei mesi di marzo e aprile 2016 la Confederazione Italiana Agricoltori dell'Umbria ha organizzato una serie di incontri di informazione, promossi dalla Camera di Commercio di Perugia, dal titolo "Gli incentivi comunitari e nazionali per le energie rinnovabili. Le opportunità per le imprese umbre".
L'iniziativa aveva come obiettivo quello di divulgare capillarmente, nel tessuto imprenditoriale della provincia di Perugia, le opportunità derivanti dall'introduzione di sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili e di efficientamento delle strutture e dei processi produttivi. In particolare sono stati presentati sistemi di incentivazione quali Conto Termico, Certificati Bianchi, Detrazioni Fiscali e PSR, con la volontà di trasmettere a tutti gli interessati, in primo luogo imprenditori e tecnici, un quadro completo delle opportunità e delle scelte possibili.

Si ricorda che il materiale formativo ed informativo relativo al progetto in oggetto è disponibile sul sito www.dropbox.com , cliccando, in alto a destra, sul tasto "accedi" ed inserendo le seguenti credenziali:
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PASSWORD: Progetto_CCIAA_2016

Per la Cia dell'Umbria occorre una nuova politica faunistica: "Intanto la Regione intervenga per superare l'assurdo limite del de minimis"

Nelle campagne della nostra regione ormai è allarme rosso. Le incursioni di selvatici, in particolare cinghiali e lupi, continuano e si fanno sempre più insistenti; gli agricoltori e gli allevatori sono sempre più esasperati. A questa drammatica situazione e sempre in attesa di ricevere i risarcimenti relativi agli anni passati, per loro si è aggiunta quest'anno l'assurda decisione dell'Unione europea di imporre il limite del "de minimis" per gli indennizzi; in buona sostanza questi non possono superare la soglia (veramente irrisoria, considerando l'entità) di 15mila euro in un triennio! Al danno, insomma, si è aggiunta la beffa. Per questo la Cia dell'Umbria ha chiesto alla Regione di attivare la procedura nei confronti della Commissione europea affinché sia rivista questa incomprensibile decisione, almeno nelle aree protette; un'azione, questa, svolta con successo di recente dal Parco Nazionale del Gran Sasso.
A proposito dei cinghiali la Cia dell'Umbria aveva denunciato, in una lettera inviata alla Regione tempo fa, l'inefficacia dei prelievi selettivi ed aveva proposto di modificare il calendario venatorio posticipando al 31 gennaio (dal 31 dicembre) la chiusura della caccia come avviene nelle regioni limitrofe; tale differenza di scadenza nei calendari ha provocato, infatti, un'ulteriore migrazione di capi in Umbria con un pesante aggravamento dei danni. Sul versante del contenimento dei lupi, che continuano a colpire in prevalenza allevamenti di pregio (come è accaduto ed accade a San Venanzo, Umbertide, Pietralunga e in tanti altri comuni) in aree marginali della regione, per la Cia dell'Umbria le autorità competenti devono prendere atto che, anche secondo le stime più recenti, la popolazione attuale di lupi sull'Appennino supera di gran lunga le 2mila unità: una situazione assolutamente diversa rispetto a quella di qualche decennio fa, quando il lupo era una specie in via di estinzione e si decise di inserirlo tra le specie protette. Non a caso in Francia, Spagna e Svezia sono già state concesse, recentemente, significative deroghe al divieto di catturarli ed ucciderli ed il ministero dell'Ambiente ha elaborato un documento con il quale si chiede la deroga anche per il nostro Paese.
Perugia, 12 ottobre 2016

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