Castelluccio di Norcia, Emiliano e i suoi cavalli sono scesi a valle
È stato l'ultimo ad andarsene Emiliano, a valle l'acqua scarseggia e laggiù, dopo il terremoto, approvvigionare i pascoli è difficile. Ha lasciato i suoi cavalli pascolare liberi a Castelluccio, da quel 30 ottobre ha resistito cinquanta lunghi giorni, da solo, ogni giorno il Soccorso Alpino e Speleologico dell'Umbria si è inerpicato su percorsi ostili per portare cibo e controllare che tutto fosse apposto, e alla fine, come ogni anno, come se niente fosse successo, oggi ha fatto la transumanza. Gli amici della Ranch Academy sono saliti a cavallo lunedì per aiutarlo. È stata una notte ventosa quella appena trascorsa, i cavalli spaventati sono andati a ripararsi tra i monti, i cavalieri hanno faticato a radunarli tutti. La mattina raffiche di vento e nebbia hanno fatto temere il peggio: la transumanza non si può fare. Troppo pericoloso. Le rocce in bilico sui percorsi tradizionali metterebbero a repentaglio la vita di cavalli e cavalieri. Con il Soccorso Alpino si cercano vie alternative ma nebbia e vento rendono impraticabili tutti i percorsi. Alle dieci la decisione: i cavalli scenderanno per la strada statale che collega Castelluccio a Norcia. Hanno impiegato quattro ore, tra nebbia, frane, rocce e detriti, hanno attraversato Norcia a cavallo e alla fine hanno raggiunto il pascolo a valle. Basterà per una decina di giorni, l'acqua scarseggia, ma in qualche modo si farà ... I colleghi agricoltori della Confederazione Italiana Agricoltori sono pronti a costruirgli un ricovero temporaneo per i cavalli e qualche giorno fa gli hanno mandato una casetta mobile, calda e accogliente, basterà per passare l'inverno. Emiliano e il Sibillini Ranch continuano l'attività a Norcia, nonostante tutto. E poi arriverà marzo, la neve si scioglierà e i cavalli torneranno lassù, a Castelluccio, a pascolare sul Pian Grande. Perché noi non ce ne andiamo. Perché Castelluccio risorgerà.
Norcia, 21 dicembre 2016
Terremoto 2016
La Cia provinciale di Alessandria, Asti, Cuneo, Novara, Vercelli e Verbania insieme alla Cia dell'Umbria hanno consegnato nei giorni scorsi due case mobili su ruote a due aziende zootecniche aderenti alla Cia dell'Umbria.
Vino, meno burocrazia con il testo unico
Dubini: vantaggi anche per la vitivinicoltura umbra, ma non tratta di turismo enogastronomico
Con il definitivo via libera della Camera dei deputati, dal 28 novembre l'Italia è il primo Paese europeo a dotarsi di un unico testo di legge per il settore vitivinicolo.
"Il provvedimento approvato - ha dichiarato Giovanni Dubini, vicepresidente della Cia dell'Umbria - contiene semplificazioni e facilitazioni per gli imprenditori del settore, da sempre auspicate dalla nostra Confederazione; in particolare esso appare decisamente orientato verso la riduzione del carico burocratico, l'innovazione e la valorizzazione di un comparto, quello del vino, strategico per il nostro Paese e con un fatturato annuo di oltre 14 miliardi. Per la verità ci saremmo aspettati riferimenti precisi anche per il turismo enogastronomico che rappresenta, ormai, un'attività di importanza strategica per lo sviluppo dei nostri territori; ma il testo non li contiene e questo lo rende in qualche modo carente pur non inficiando il nostro giudizio complessivamente positivo anche se una valutazione definitiva sarà possibile solo dopo la pubblicazione dei regolamenti attuativi".
"Anche per la vitivinicoltura umbra – ha proseguito Dubini – le nuove disposizioni offrono un quadro operativo molto più favorevole con la possibilità di introdurre in etichetta informazioni più dettagliate per il consumatore e di recuperare e salvaguardare i vigneti coltivati in aree soggette a dissesto idrogeologico o in zone di particolare pregio paesaggistico.
Ci auguriamo pertanto – ha concluso il vicepresidente regionale della Cia – che i regolamenti attuativi vengano predisposti presto e bene per consentire al comparto di beneficiare efficacemente dei nuovi provvedimenti."
Il Vino Umbro in sintesi
La superficie vitata dell'Umbria è pari a circa 13mila ettari (1,9 per cento di quella nazionale) e la produzione regionale di vino, a seconda delle annate, varia dall'1 all'1,5 per cento del dato nazionale. I vini di qualità prodotti in Umbria sono 21 e, precisamente: 2 Docg (Torgiano Rosso Riserva e Montefalco Sagrantino), 13 Doc (Torgiano, Orvieto, Montefalco, Amelia, Colli Perugini, Colli Martani, Colli del Trasimeno, Colli Altotiberini, Assisi, Lago di Corbara, Rosso Orvietano, Spoleto e Todi), 6 Igt (Umbria, Bettona, Cannara, Spello, Allerona e Narni).
Perugia, 1° dicembre 2016