Le vacanze pasquali rappresentano il primo significativo momento di verifica per gli arrivi dei turisti nella nostra regione. Quest'anno il banco di prova sarà ancora più importante vista l'attesa di un'auspicabile inversione di tendenza rispetto agli effetti negativi causati dagli eventi sismici sul flusso turistico in Umbria. "Potremmo considerare positiva – sottolinea Giampiero Rosati, presidente regionale di Turismo Verde, l'associazione agrituristica della Cia – una significativa ripresa anche senza raggiungere l'ottimo risultato ottenuto lo scorso anno". Nel 2016, infatti, gli agriturismi operanti in Umbria hanno fatto registrare un aumento delle presenze del 4,24 per cento ed un aumento più limitato degli arrivi pari allo 0,62 per cento. "Sicuramente queste percentuali – continua Rosati - sarebbero state ben più consistenti in una situazione di relativa normalità; comunque dimostrano la vivacità del comparto ed il gradimento che la vacanza in campagna riscuote sia presso i turisti italiani sia, soprattutto, presso quelli stranieri che, nel 2016, hanno fatto registrare in Umbria considerevoli percentuali di aumento rispetto al 2015 (arrivi +9,97 e presenze +8 per cento). Sono 1.342, con 21.657 posti letto le aziende agrituristiche umbre impegnate in questi giorni ad accogliere il primo vero afflusso di ospiti dell'anno; tra queste, 42 perfettamente agibili operano in Valnerina (dove sono solo 13 le strutture inagibili). Pertanto dall'Alta Valle del Tevere alla Valnerina, dall' Alto Chiascio al Trasimeno, dall'Orvietano alla Media Valle del Tevere gli agriturismi umbri sono pronti ad offrire non solo ospitalità ma anche una ristorazione di grande qualità basata sulle tante eccellenze enogastronomiche della nostra regione; 70 Prodotti tradizionali, 2 vini Docg , 13 vini Doc, 6 vini Igt, la Dop – Olio extravergine di oliva e la Dop Farro di Monteleone di Spoleto – 4 Igp – Vitellone bianco dell' Appennino Centrale, Patata di Colfiorito, Prosciutto di Norcia e Lenticchia di Castelluccio – e tanti prodotti biologici. Inoltre trekking e attività sportive, fattorie didattiche ed equiturismo, passeggiate attraverso percorsi incantevoli e lezioni di cucina tipica, che sono solo alcune delle molteplici attività che coinvolgono gli ospiti nelle strutture agrituristiche del Cuore Verde d'Italia. "Il 2017 è stato dichiarato anno internazionale del turismo sostenibile; anche per questo – conclude il presidente Rosati – gli agriturismi umbri si sentono particolarmente motivati nel mostrare il lato più genuino ed autentico della nostra cultura contadina offrendo quanto di meglio si possa desiderare da una vacanza in campagna."

 

Perugia, 13 aprile 2017

Dal 1° gennaio 2017 è partita la comunicazione del nuovo Registro telematico vitivinicolo in Ambiente Ufficiale del SIAN.

Nell'attuale periodo di "accompagnamento" previsto dal MIPAAF, gli operatori di settore sono chiamati ad affrontare questo importante passaggio non privo di criticità. La novità non è solo normativa e tecnologica, ma occorrerà riorganizzare i processi aziendali, cogliendo questa nuova fase come opportunità di crescita aziendale. Partendo dall'esperienza di questi primi mesi del 2017 il seminario sarà l'occasione per riepilogare le attività principali relative alla comunicazione telematica dei registri vitivinicoli al SIAN ed esporre lo stato dell'arte del sistema telematico.

Registro Telematico Vitivinicolo

Brugnoni: "Agricoltori e allevatori ostaggi di lupi e cinghiali"

Ormai la misura è colma. In Umbria gli animali selvatici sono diventati i veri padroni incontrastati delle campagne. Si susseguono quotidianamente, infatti, le denunce di attacchi da lupi e devastazioni per opera dei cinghiali, con danni enormi ad allevamenti e coltivazioni. La situazione è fuori controllo con il proliferare indisturbato della fauna selvatica in ogni parte del territorio regionale. Abbiamo l'impressione -dicono gli allevatori della Cia dell'Alto Tevere- che non si comprenda appieno la portata dell'emergenza. "Siamo stanchi -aggiungono -di pagare il conto di inadempienze e superficialità anche perché rimaniamo l'ultimo presidio di alcuni territori interni e contribuiamo in maniera decisiva alla tenuta del tessuto sociale, garantendo oltretutto un prezioso e indispensabile presidio idrogeologico in molte aree regionali marginali".
Ogni giorno denunciano dalla Cia dell'Umbria si registrano danni ingenti alle coltivazioni e perdite di animali da reddito : bisogna intervenire presto. Gli allevatori non condividono la scelta della Conferenza Stato-Regioni di rinviare il varo del "Piano lupo". Il mancato contenimento del fenomeno di diffusione incontrollata del lupo, reca enormi danni agli allevamenti ed è pericoloso. Così entrano nella questione gli allevatori della Cia dell'orvietano-, che sottolineano come un piano ragionato e sostenibile non avrebbe condotto alla "mattanza" di un animale protetto, bensì alla tutela della specie nel rispetto degli equilibri ambientali ma anche degli allevamenti che non possono essere esposti a danni e pericoli costanti.
Non si comprende la scelta delle istituzione nazionali e regionali di prendere tempo, quando è proprio la tempestività delle misure da attuare che potrebbe risolvere o arginare il problema. Questo mentre i pagamenti degli indennizzi, peraltro insufficienti, sono bloccati al 2014. Situazione analoga anche per tanti agricoltori con i campi costantemente invasi dai cinghiali che, indisturbati, banchettano lautamente in questi giorni, nel territorio del lago Trasimeno così come nell'eugubino, con ceci e legumi appena seminati. "In un momento di perdurante crisi per il settore e con i prezzi dei prodotti in caduta libera – dichiara Domenico Brugnoni, presidente di Cia Umbria - gli agricoltori sono stanchi da una parte di sfamare cinghiali e dall'altra, di dare in pasto ai lupi la preziosa carne degli allevamenti allo stato brado o semibrado. La Regione e gli ATC non possono rimanere indifferenti di fronte a tali scempi – continua Brugnoni – va attivata con urgenza all'interno della programmazione faunistico-venatoria, una più efficace azione di prevenzione per contenere il più possibile la presenza di selvatici nelle campagne, procedendo con urgenza ad indennizzare per intero agricoltori ed allevatori stanziando immediatamente in bilancio le risorse necessarie. Ad oggi al danno rischia infatti di aggiungersi la beffa, dopo il riordino delle competenze tra Comunità Montane, Provincia, Regione non c'è personale per effettuare sopralluoghi e periziare i danni, e gli indennizzi, se arrivano inoltre, sono irrisori e non coprono neanche i costi delle denunce e dello smaltimento delle carcasse.

Perugia, 4 Aprile 2017

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