CONFERENZA STAMPA - LUNEDI' 11 OTTOBRE ORE 10.30 - SALA EMILIO SERENI SEDE CIA UMBRIA

AL VIA IL CORSO DI "TECNICO DELLA SOSTENIBILITÀ E DELLA QUALITÀ NELLE FILIERE AGROALIMENTARI"

Partecipano l'assessore Roberto Morroni, il coordinatore Arpal Umbria Adriano Bei e la dirigente dell'Ist. Ciuffelli-Einaudi Venusia Pascucci

Perugia - Cooperazione, tracciabilità, web marketing, innovazione e internazionalizzazione: sono solo alcune delle skills strategiche per affrontare al meglio le nuove dinamiche del mondo del lavoro nel settore delle produzioni agroalimentari e diventare imprese realmente sostenibili e ancora più focalizzate sul valore del cibo prodotto, come l'Europa chiede.


Su queste basi nasce il corso per la qualifica di "Tecnico della sostenibilità e della qualità nelle filiere agroalimentari", finanziato dal Fondo Sociale Europeo, che verrà presentato alla stampa lunedì 11 ottobre a Perugia, alle ore 10:30, nella sala Emilio Sereni della sede CIA-Agricoltori Italiani dell'Umbria, in via Mario Angeloni 1. Il corso, costituito da una formazione gratuita teorico/pratica di 350 ore e da un tirocinio curricolare in azienda di 4 mesi, con indennità mensile di 600 euro, prenderà il via il prossimo novembre a Todi ed è realizzato da tre partner di grande esperienza: l'agenzia di formazione, marketing e comunicazione Tatics Group di Perugia, l'Istituto agrario "Ciuffelli-Einaudi" di Todi, eccellenza nell'istruzione tecnica e tecnologica, scuola-campus con quasi 1.000 studenti e college con 150 ragazzi e ragazze residenti, e Chronica NewConsulting, la nuova società di servizi di CIA Umbria che ha il principale obiettivo di sostenere gli imprenditori agricoli attraverso specifici interventi di consulenza e formazione.


Presenti alla conferenza stampa il presidente e il direttore CIA Umbria, Matteo Bartolini e Alfonso Motta, il project manager Tatics Group Roberto Quatraccioni, la dirigente dell'Ist. Agrario Ciuffelli-Einaudi Venusia Pascucci, il coordinatore ARPAL Umbria - Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro Adriano Bei e l'assessore alle Politiche agricole e forestali della Regione Umbria Roberto Morroni. È stato invitato a partecipare anche l'assessore regionale allo Sviluppo economico, innovazione, digitale e semplificazione Michele Fioroni.


L'accesso al percorso formativo (domande aperte fino al 15 ottobre, modulistica su www.isistodi.edu.it - www.ciaumbria.it – www.tatics.it ) è riservato a 15 allievi diplomati, disoccupati o inoccupati, iscritti ai Centri per l'impiego della Regione Umbria.

"Così spariscono decine di aziende agricole e si cancella un terreno fertile e permeabile dove nasce il Fagiolo secondo del Piano, l'oro bianco del Paglia, presidio Slow Food"

Il presidente Bartolini: "Ogni giorno in Italia spariscono sotto il cemento 55 ettari di terreno agricolo, l'equivalente di ben 79 campi da calcio"


Orvieto – "Realizzare la nuova arteria stradale in questo modo, significa cancellare interamente un terreno alluvionale altamente fertile; un fazzoletto di terra prezioso a livello ambientale ed economico, molto permeabile, dove, storicamente, operano decine e decine di aziende agricole impegnate nella produzione di ortaggi, grano, e, in particolare, nella coltivazione di uno dei presidi Slow Food della nostra regione, il Fagiolo secondo del Piano, negli anni '50 chiamato l'oro bianco del Paglia. Sarebbe un grave errore e un colpo durissimo per i nostri produttori, tra l'altro con scarsi risultati in termini di snellimento del traffico urbano".
La denuncia arriva da Costantino Pacioni, presidente CIA-Agricoltori Italiani di Orvieto, che unitamente a CIA Umbria, lancia l'allarme sul progetto di fattibilità tecnica per la realizzazione del nuovo stralcio della complanare, approvato lo scorso giugno dalla Giunta comunale di Orvieto. Un'arteria che dovrebbe collegare la SS 71, il casello autostradale e la SS 205 e attorno al quale oggi si è acceso un vivo dibattito tra le forze politiche.
Nel progetto attualmente approvato verrebbero eliminati i tratti interni ai centri abitati di Segheria, Sferracavallo, Orvieto Scalo ed in parte Ciconia. Luoghi dove si trovano le tante aziende agricole che da anni sono custodi della biodiversità di quei luoghi, lavorano per la tutela dell'ambiente e sono impegnate nella valorizzazione dei prodotti tipici dell'Umbria, come appunto il Fagiolo secondo del Piano, presidio Slow Food. Una soluzione che per CIA è impensabile e inaccettabile.
Negli ultimi 25 anni – sottolinea il presidente CIA Umbria Matteo Bartolini – in Italia il suolo consumato ha superato i 200 km quadrati all'anno, una superficie pari al doppio di Firenze e a quella della città di Milano. Spariscono sotto la grigia coltre del cemento 55 ettari al giorno, l'equivalente di ben 79 campi da calcio. Nonostante questi dati che ci arrivano da recenti ricerche, le amministrazioni comunali continuano a cancellare terreno agricolo e biodiversità. Uno scenario al quale non possiamo che opporci con responsabilità, anche verso le generazioni future. E, in questo caso specifico, anche una minaccia alle piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire per sempre".
"Non chiediamo di rinunciare al progetto, ma di trovare un'alternativa per limitare il traffico della zona nord di Orvieto - conclude Pacioni di CIA Orvieto - . Al sindaco e a tutte le forze politiche chiediamo di ripensare l'attuale piano e salvare le attività agricole".

Per interviste e approfondimenti:
Emanuela De Pinto
Ufficio Stampa CIA Umbria
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tel. 340.9200423

Il luppolo nelle filiere strategiche della Regione Umbria con la Misura 16.4 del PSR

Prima iniziativa pubblica di presentazione con l'assessore Morroni, dopo la nascita del nuovo progetto di Luppolo Made in Italy, in una delle zone a più forte vocazione:Città di Castello, venerdì 24 settembre (ore 11, Palazzo Vitelli)

Il presidente Stefano Fancelli: "Una nuova Filiera di eccellenza, un modello di sostenibilità economica, sociale e ambientale"

CITTA' DI CASTELLO – La Filiera del luppolo è una novità assoluta per il Made in Italy. Ormai sempre più una realtà. Protagonista è l'Umbria che si candida come il cuore, questa volta "verde luppolo", dell'Italia per una filiera strategica a livello regionale e nazionale.

Il nuovo progetto di Filiera prosegue il suo percorso ed ora verrà presentato con una prima iniziativa pubblica, dopo l'annuncio nello scorso mese di luglio, venerdì 24 settembre a Città di Castello, nella suggestiva cornice di Palazzo Vitelli a Sant'Egidio, a partire dalle ore 11 alla presenza di numerose realtà prestigiose in campo istituzionale, economico e d'impresa.
Non a caso l'iniziativa si svolge nell'Altotevere, zona fortemente vocata alla coltivazione di luppolo, in un'ottica di sviluppo sostenibile, sia a livello ambientale che economico. Un futuro in cui la regione Umbria crede fortemente tanto da inserire il progetto nella Misura 16.4.1 del Piano di sviluppo rurale.
In Umbria, infatti, è sorto un nuovo gruppo imprenditoriale che colloca la regione come punto più avanzato nella nascente Filiera del Luppolo italiano. Dall'unione di Luppolo Made in Italy, il primo progetto in Italia che ha sperimentato con successo questa nuova coltura, insieme al Gruppo Cooperativo Agricooper e alla Deltafina srl è nata una nuova Associazione di imprese che ha le competenze, la capacità di aggregazione e di organizzazione dei produttori, la forza economica e di investimento, la visione strategica e di innovazione per portare il luppolo italiano alla conquista del mercato globale.
Una nuova realtà imprenditoriale supportata anche dall'Assessorato alle Politiche Agricole della Regione Umbria che, come annunciato dallo stesso assessore Roberto Morroni, ha in programma
di inserire la nascente filiera del luppolo tra le filiere strategiche dell'Umbria, dopo quella del nocciolo, del tartufo e dell'ulivo, così da usufruire al meglio della Misura 16.4.1 del PSR (Piano di
Sviluppo Rurale) sulle filiere corte, sotto ogni punto di vista.
L'intevento più atteso è quindi proprio quello del vice presidente della Giunta regionale e assessore all'agricoltura Morroni in merito alla scelta strategica della filiera del luppolo.
A presentare gli obiettivi della nuova Associazione di imprese sarà Stefano Fancelli, presidente della Rete Luppolo Made in Italy e dell'omonima società, Luppolo Made in Italy Srl, che svolgerà il compito di capofila dell'Associazione.
Sono poi previsti gli interventi di Luca Stalteri, produttore biologico di Luppolo, agronomo esperto e rappresentante della Luppolo Made in Italy, e dei rappresentati di Deltafina srl e del Gruppo Cooperativo Agricooper.
Interverrà anche il presidente della CIA Umbria, Matteo Bartolini che, fin dall'inizio, ha creduto nel progetto e lo ha sostenuto, promuovendolo come nuova opportunità economica ai propri associati e, al contempo, attraverso precise azioni di supporto nei tavoli istituzionali con la Regione Umbria.
Sono in programma anche interventi di Vincenzo Vizioli di AIAB, Lorenzo Grifoni di ABOCA e di Roberto Giangrande, rappresentante del CONAF al Tavolo nazionale di Fliera del Luppolo presso il Ministero dell'Agricoltura.

Al termine dell'iniziativa pubblica è prevista una degustazione di Birre artiginali prodotte con il Luppolo umbro e un'esclusiva Hop Experience: un'esperienza sensoriale unica alla scoperta di questa nuova straordinaria coltura.

Informazioni e contatti
www.luppolomadeinitaly.it - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Stefano Fancelli Tel. 329 0283038

Relazioni con la stampa
Luppolo Made in Italy - Danilo Nardoni Tel. 349 1441173 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
CIA Agricoltori Italiani Umbria - Emanuela De Pinto Tel. 340 9200423 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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