Trevi (Pg) - Oliveti capaci di produrre di più, mantenendo un'elevata qualità e sostenibilità ambientale a salvaguardia di un territorio unico in Italia per la sua biodiversità, ma anche economica per gli imprenditori agricoli che investono nello sviluppo di un nuovo modello di olivicoltura umbra. Grazie al Progetto OMEGA, di cui CIA Umbria Servizi è partner, l'Umbria diventa un modello della moderna olivicoltura in Italia, e non solo. I risultati della sperimentazione durata, nel complesso, quattro anni sono stati presentati in un convegno dal titolo "Modelli per una moderna filiera olivicolo-olearia: produttiva, di qualità e sostenibile", mercoledì 16 dicembre, in un gremito Teatro Clitunno di Trevi, territorio simbolo dell'olivicoltura regionale, al quale ha partecipato anche l'Ass. regionale all'Agricoltura Roberto Morroni. Il progetto si inserisce nel Piano nazionale per il settore olivicolo-oleario del Mipaaf che punta ad incrementare la produzione italiana di olio extravergine d'oliva attraverso il rinnovamento degli impianti e l'introduzione di nuovi sistemi colturali che concilino sostenibilità ambientale ed economica. Obiettivi ripresi e sviluppati dal Progetto speciale per il settore olivicolo-oleario della Regione Umbria e dalla Misura 16.2.1 del Psr 2014/2020, con cui il progetto è stato finanziato.
I RISULTATI OTTENUTI
Attraverso la cooperazione di un polo di imprese agricole e agroalimentari umbre -capofila l'Organizzazione dei produttori olivicoli olive ed olio-, i Dipartimenti di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali (DSA3) e Ingegneria Civile ed Ambientale (DICA) dell'UniPg, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e la collaborazione dell'Istituto per i Sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo e dell'Istituto di bioscienze e biorisorse, è stato possibile acquisire una serie di innovative indicazioni per rendere più sostenibili ed efficienti le attività produttive. "In particolare – ha spiegato il Dr. Franco Famiani, coordinatore scientifico del progetto - sono stati messi a punto dei modelli basati su un sinergico impiego di più tecniche (fertirrigazione, concimi organici, biostimolanti, micorrize) per la gestione dei nuovi impianti intensivi (300-400 piante/ha), realizzati con le varietà umbre più importanti, ma potenzialmente impiegabili con tutte le varietà, che permette di ridurre significativamente il tempo per raggiungere la piena produzione. Sono state, inoltre, individuate le varietà umbre/italiane più promettenti per la realizzazione di nuovi oliveti ad alta densità, contribuendo così ad una via italiana a tale tipologia di impianti. Sono state fornite indicazioni per il miglioramento dell'impollinazione. In aggiunta, sono stati prodotti dei modelli per razionalizzare/migliorare la gestione degli oliveti esistenti, in modo da aumentarne la produttività e la sostenibilità ambientale ed economica. In particolare, sono state prodotte indicazioni per: un'ottimale gestione delle chiome (potatura), in maniera da esaltare le potenzialità produttive degli alberi e la qualità del prodotto ottenuto; un efficace e più sostenibile controllo delle avversità, quali occhio di pavone e mosca delle olive, attraverso una riduzione dell'impiego del rame e un aumento dell'impiego di mezzi di controllo naturali; una più efficiente meccanizzazione della raccolta mediante un'ottimale strutturazione delle piante; una razionale gestione dei tempi di conservazione delle olive, in funzione del sistema di raccolta utilizzato, per non avere negative ripercussioni sulla qualità dell'olio estratto. Infine, - ha concluso Famiani - sono state prodotte conoscenze utili allo sviluppo di nuove tipologie di olio di oliva extravergine di alta qualità, attraverso l'uso di varietà minori caratterizzate da oli con specifiche peculiarità e/o l'introduzione di innovazioni nel processo di estrazione. Indicazioni sono state fornite anche sul packaging per la migliore conservazione della qualità acquisita.
"Oggi - ha dichiarato il presidente CIA Umbria Matteo Bartolini - abbiamo organizzato un momento di riflessione con i massimi esponenti a livello nazionale ed europeo per una coltura che riteniamo essere una delle migliori eccellenze del nostro territorio. È attraverso il trasferimento delle conoscenze dal mondo scientifico alle imprese agricole che riusciamo a migliorare le performance aziendali in tema economico, passando per l'organizzazione aziendale, il lavoro sul campo, l'efficientamento energetico e la qualità del prodotto finale".
Il progetto Omega, ideato nel 2016 e partito ufficialmente nel 2018, terminerà ufficialmente a fine dicembre 2021.

Per approfondimenti e interviste:
Emanuela De Pinto
Ufficio Stampa Cia Umbria
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tel. 340.9200423

BARTOLINI: SERVONO CONTRATTI PLURIENNALI E SOLUZIONI ALL'AUMENTO DEI COSTI DI PRODUZIONE
LE AZIENDE AGRICOLE DELL'UMBRIA CHIEDONO UN CONTRATTO PIÙ DIGNITOSO IN TERMINI DI DURATA E VALORE ECONOMICO

Perugia – "L'annuncio della Japan Tobacco International Italia di rinnovare il contratto con i produttori dell'Umbria e di acquistare per il prossimo anno, 8000 tonnellate di prodotto proveniente dalla nostra regione e dal Veneto, vale a dire 1.000 tonnellate in più rispetto alla quota acquistata l'anno precedente, è solo una parziale risposta alle enormi difficoltà che negli ultimi tempi stanno vivendo le nostre aziende agricole produttrici di tabacco". Questo il commento del presidente Cia Umbria Matteo Bartolini, alla chiusura della conferenza stampa a Roma.

"Una più attenta analisi dei problemi del settore non può sottovalutare il disagio estremo vissuto dai nostri imprenditori del tabacco causato dall'aumento del prezzo delle materie prime, nello specifico dal raddoppio del costo del carburante per la fase di essiccazione e asciugatura del prodotto; e ancor di più dall'incertezza totale sul futuro di questa coltura anche in vista della futura PAC. L'annuncio di oggi – continua Bartolini – rassicura i nostri produttori solo per un altro anno, ma mancano nell'accordo due punti fondamentali: contratti pluriennali, che noi di Cia Umbria chiediamo da sempre, in quanto sono l'unica base concreta su cui pianificare investimenti da parte delle aziende agricole in tranquillità; e soluzioni per affrontare la questione costi. Sotto questo aspetto, siamo favorevoli a ripartire dal tavolo regionale sul tabacco istituito dall'Assessorato di Roberto Morroni e dall'analisi dei prezzi di Ismea, ma non basta! Una volta certificato un dato costo, occorre che anche la politica, in questo caso il MIPAAF e MEF, trovino il modo assieme ai produttori, al comparto della trasformazione e delle manifatture, di dare la risposta economica che le aziende si aspettano. Attualmente, infatti – afferma il numero uno di Cia Umbria - il prezzo del prodotto finito non copre minimamente il costo di produzione".

In conclusione, Cia Umbria chiede la possibilità di sedersi intorno a un tavolo per una programmazione pluriennale, al fine di offrire un contratto che rispetti la dignità di nostri produttori umbri, sia in termini di durata che di valore economico.


Per approfondimenti e interviste:
Emanuela De Pinto
Ufficio Stampa Cia Umbria
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tel. 340.9200423

Consegnato un documento per denunciare l'aumento vertiginoso dei prezzi delle materie prime e il rischio di impoverimento economico, sociale e culturale del territorio se si lascia morire il settore tabacchicolo in Umbria

L'impegno dell' On. Gallinella: "Garantire ai produttori stabilità è una priorità" 

Roma – Una 'letterina di Natale' per chiedere ai decisori politici che stanno discutendo la Legge finanziaria, di considerare la grave crisi economica che sta attraversando il settore primario, causata dall'aumento fuori controllo degli input produttivi e, al contempo, un appello accorato per salvare la filiera del tabacco in Umbria. Sono queste le richieste contenute in un documento che il presidente CIA Umbria Matteo Bartolini ha consegnato oggi a Roma, all'On. Filippo Gallinella, presidente della Commissione Agricoltura alla Camera.

"Al termine di un altro anno difficile dal punto di vista economico, - ha detto Bartolini – dobbiamo denunciare la bolla economica in atto: i prezzi alle stelle dei concimi, fertilizzanti, mangimi e semi, così come del gasolio, metano, gpl e altri prodotti, stanno mettendo a rischio l'ossatura dell'agricoltura italiana, fatta di piccole e medie imprese che oggi si trovano di fronte alla scelta di andare avanti o fermarsi in attesa che la situazione torni alla normalità". Ma non è l'unico problema. A preoccupare gli agricoltori è, in Umbria, anche il comparto tabacchicolo, che non può essere abbandonato! Il rischio per Cia è quello di un impoverimento economico del nostro territorio, ma anche sociale e culturale considerando la secolare vocazione della produzione del tabacco in questa regione d'Italia; senza dimenticare che il settore è stato volano dell'emancipazione femminile e che l'Umbria ha saputo imporsi sulla scena nazionale fino a diventare, oggi, modello di 'know how' per l'alta qualità del prodotto.

"Tutto quello che oggi rappresenta sul nostro territorio la produzione del tabacco, - ha ribadito il numero uno di Cia Umbria - costruito dopo anni di investimenti e impegno degli agricoltori a migliorarsi anche dal punto di vista ecologico e ambientale, potrebbe essere spazzato via da scelte e azioni di mercato solo apparentemente salutistiche, e da un'Europa che ha deciso, a quanto pare, di abbandonare il settore tabacchicolo. Occorre in questo momento cercare di traghettare la cultura del tabacco verso una nuova evoluzione, uno sviluppo basato sull'innovazione delle pratiche agronomiche e delle tecnologie che possa portare a colture sempre meno bisognose di fitofarmaci in grado di salvaguardare il suolo, l'ambiente e la salute dei cittadini. Pensiamo, ad esempio, al genome editing come una delle soluzioni possibili, come già sperimentato nella viticoltura, già nell'ultima vendemmia. Solo così, rinnovandosi, con la collaborazione degli istituti di ricerca e delle università, e non certo cancellando poco a poco un intero settore produttivo, il mondo istituzionale e noi associazioni di categoria potremo aiutare tutte quelle aziende che negli anni hanno investito in macchinari e attrezzature per produrre tabacco, a ripagarsi i mutui e i debiti accesi grazie alla continuità della produzione. Agricoltori che, non dimentichiamolo, oggi posseggono quell''expertise' che certifica la vera qualità, oltre all'esperienza di sviluppo di aziende agricole che, per caratteristiche di prodotto, hanno carattere industriale".

"Come ho sempre fatto – si è espresso il presidente della Commissione Agricoltura alla Camera, On. Filippo Gallinella – continuerò a sostenere il comparto del tabacco italiano e, in particolar modo quello umbro, perché è un asset importante della nostra economia. Garantire stabilità ai nostri produttori per me rimane una priorità. Sull'altra questione scottante, l'aumento dei prezzi delle materie prime, certamente c'è una speculazione in atto ma, secondo me, si potrà evitare programmando bene gli approvvigionamenti".

Bartolini ha espresso soddisfazione per l'attenzione e l'impegno ricevuto dall'On. Gallinella nell'affrontare le questioni menzionate nel documento consegnato. "Ancora crediamo nei miracoli, soprattutto a Natale, - ha concluso Bartolini – e speriamo di chiudere l'anno con qualche segnale di fiducia del Governo".

Per interviste e approfondimenti:

Emanuela De Pinto

Ufficio Stampa CIA Umbria

Tel. 340.9200423

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Questo sito fa uso di cookies per migliorare l'esperienza di navigazione e per fornire funzionalità aggiuntive. Si tratta di dati del tutto anonimi, utili a scopo tecnico o statistico, e nessuno di questi dati verrà utilizzato per identificarti o per contattarti. Questo sito potrebbe fare uso di cookies di terze parti. Maggiori dettagli sono presenti sulla privacy policy. Questo sito potrebbe fare uso di cookies di profilazione. Maggiori dettagli sono presenti sulla privacy policy. Cliccando il bottone Ho capito, confermi il tuo consenso a questo sito di salvare alcuni piccoli blocchi di dati sul tuo computer. Per saperne di più su cookies e localStorage, visita il sito Garante per la protezione dei dati personali
Maggiori informazioni Ho capito