PERUGIA - E' stato approvato in seconda commissione una proposta di risoluzione emendata con proposte emerse nel corso dell'audizione a palazzo Cesaroni. Un provvedimento a tutela e sostegno del settore agricolo umbro a cui Cia Agricoltori Italiani dell'Umbria ha dato il proprio contributo.
«Il dispositivo previsto mira ad impegnare la Giunta regionale ad «adottare ogni misura che assicuri equità e sostenibilità per gli agricoltori umbri». Tra i punti sottolineati alla Commissione, promuovere e sostenere attivamente il 'vero' Made in Italy e promuovere presso il Governo l'istituzione del 'Registro telematico' nazionale del grano e di tutti gli altri cereali. E ancora: porre in atto misure di sostegno volte alla reale remunerazione dei danni subiti dall'impresa agricola a causa della fauna selvatica, verificare il raggiungimento degli obiettivi programmati di abbattimento dei capi della specie cinghiali e l'adozione di piani di contenimento; rilanciare la cosiddetta 'Banca della Terra' istituita presso la Giunta regionale al fine di censire ed includere tutti i terreni di proprietà degli enti locali e territoriali finalizzando l'uso e la concessione di tali terreni a giovani agricoltori; valutare l'opportunità di modificare le misure per l'insediamento in agricoltura non a bando, ma nella 'modalità sportello' garantendo cadenze periodiche brevi; promuovere presso ogni scuola di ordine e grado la cultura per una corretta educazione alimentare, altresì adottare iniziative di divulgazione a tutta la cittadinanza di informazione e promozione dei nostri prodotti agroalimentare».
Così in una nota Matteo Bartolini, presidente di Cia Umbria e vice presidente nazionale.
PERUGIA – "Sfide e opportunità del comparto primario": è il titolo ed il tema dell'assemblea regionale di Cia Agricoltori italiani dell'Umbria che si è svolta giovedì 8 febbraio 2024 a Perugia, all'hotel Giò Wine e Jazz. All'assemblea regionale sono intervenuti Matteo Bartolini, presidente Cia Umbria e vice presidente nazionale, Roberto Morroni, assessore alle Politiche agricole e agroalimentari della Regione Umbria, e Fabio Del Bravo, responsabile della direzione Servizi per lo Sviluppo rurale di Ismea, l'istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare.
L'ANALISI
L'agricoltura sta attraversando una fase particolarmente delicata nella quale agli strutturali problemi di equa distribuzione del valore lungo la filiera si vanno a sommare anche l'estrema volatilità, non solo dei prezzi, ma anche dei costi, delle rese e della qualità dei prodotti ottenuti. Tutto questo rende complessa la programmazione produttiva, la gestione aziendale e spesso insufficiente la sua redditività. In era pre Covid, gli studi ISMEA sulla catena del valore indicavano in 6 euro lordi su 100 di prodotti trasformati quello che resta all'agricoltore. Oggi, probabilmente, la situazione è ulteriormente peggiorata. E se l'apparente riduzione del differenziale della distribuzione trova compensazione nell'incremento dei volumi venduti nel 2020 e 2021, per l'agricoltura accade esattamente l'opposto: il differenziale tra prezzi e costi tende ad aumentare ma le rese basse non garantiscono la redditività.
FILIERE ALTERNATIVE
«Abbiamo condiviso con gli associati quello che è il reale problema che affligge l'agricoltura italiana, cioè quello del valore all'interno della filiera agroalimentare – ha sottolineato il presidente Bartolini - . Secondo i dati presentati, bisogna rivedere tutto il modello per costruire filiere che siano corte, locali e rispettose di chi non solamente produce cibo, ma si preoccupa anche di fare un presidio del territorio e di mantenere una biodiversità».
RIPENSARE L'IMPRESA AGRICOLA
«Le vicende di questi giorni hanno contribuito ad accendere i riflettori sulla situazione del settore agricolo – ha detto l'assessore Morroni - sul quale occorre aprire una riflessione. C'è un problema di redditività delle imprese agricole, della loro compatibilità in merito alla transazione green portati avanti dall'Ue. Le vicende di questi giorni devono essere lo stimolo per avviare una riflessione molto serie sulle prospettive di questo settore che in Umbria può vantare delle potenzialità straordinarie. Potenzialità che vanno declinate rispetto ad una questione di fondo: qual è il volto delle imprese agricole dei prossimi anni? L'impresa agricola va ripensata perché è una realtà che deve produrre valore e reddito: oggi non sempre è cosi, ci sono ostacoli e situazioni che impediscono all'impresa agricola di sviluppare a pieno questa dimensione imprenditoriale. In questo periodo ci sono ancora risorse comunitarie importanti che devono accompagnare e aiutare un processo di sviluppo dell'impresa agricola».
Ufficio stampa Cia Umbria
Cristiana Mapelli 338 3503022
PERUGIA – L'omaggio floreale in occasione della Festa degli Innamorati, secondo un'indagine svolta tra i vivaisti di Cia - Agricoltori italiani dell'Umbria, resta il dono più gradito da fare alla propria dolce metà.
Bouquet e piante da interno in via di diffusione tra le valutazioni dei consumatori, ma sono i fiori recisi ad avere la meglio come scelta d'acquisto. Specialmente le rose, che si confermano in cima alla classifica delle preferenze spesso abbinate ad oggettistica a tema, come ad esempio gli orsacchiotti di peluche. Ma c'è di più.
«Molto richieste e apprezzate sono anche le piante di orchidea - fa sapere Salvatore Di Leva di Castiglione del Lago - e sta ritornando in voga la mimosa. Inoltre, ci sono numerose persone che intendono fare dei semplici pensieri e si appoggiano a piccole piantine stagionali come le viòle e le primule che fioriscono con l'addentrarsi della primavera».
«Riscuote notevole successo anche l'anthurium, una pianta d'appartamento dal colore rosso, simbolo di questa festa - è la testimonianza di Francesco Pucci di Castiglione del Lago - ciò nonostante le rose rimangono la decisione più gettonata».
Ufficio stampa Cia Umbria
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