Cia dell'Umbria: il 2014 una buona annata nonostante il maltempo
Si è riunito nei giorni scorsi ad Orvieto il Gie (Gruppo di interesse economico) "Vitivinicolo" della Confederazione italiana agricoltori dell'Umbria per una valutazione complessiva sulla vendemmia appena conclusa e sulle azioni da mettere in atto per cogliere, nell'interesse di tutta la filiera, le consistenti potenzialità di sviluppo del comparto. Nell'introdurre i lavori Giovanni Dubini, vicepresidente della Cia dell'Umbria e coordinatore regionale del Gie, ha innanzitutto compiuto un primo bilancio dell'annata vitivinicola 2014. Dubini ha citato i più recenti dati dell'Ismea-l'Istituto di Servizi per il Mercato agricolo e alimentare- che, a fronte di un calo produttivo superiore al 15 per cento a livello nazionale, registrano per l'Umbria un aumento del 9,8 per cento della produzione di vino rispetto al 2013 (da 901 a 990 migliaia di ettolitri); anche la qualità si prevede buona nonostante l'andamento climatico certamente non ideale. "Nel primo semestre del 2014 – ha detto Dubini - il valore dell'export di vino italiano è aumentato dell'1,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, a fronte di un calo del 6 per cento registrato dalla Francia, nostro maggior concorrente; un chiaro segnale, questo, che la nostra produzione si va sempre più affermando sui mercati internazionali. L'appuntamento dell'Expo 2015, pertanto, costituisce – ha proseguito – un'occasione irripetibile per far conoscere a tutto il mondo non solo l'eccellenza dei nostri vini, vero e proprio traino per tutto l'agroalimentare, ma anche l'unicità dei territori dove vengono prodotti con le loro bellezze storiche, artistiche e paesaggistiche." Per questo il Gruppo di interesse Vitivinicolo della Cia dell'Umbria ha espresso forte preoccupazione per il ritardo con cui si va programmando la partecipazione della nostra regione all'importante esposizione milanese del prossimo anno ed ha auspicato che la Regione sostenga con misure specifiche la partecipazione all'evento non solo degli imprenditori più grandi ma anche dei piccoli e medi vitivinicoltori così capillarmente presenti sul nostro territorio. Il Gie ha anche ribadito la necessità che si individui al più presto, in attuazione di quanto previsto nel Progetto Speciale Vino della Regione, un unico soggetto cui affidare la delicata funzione di coordinamento di tutte le azioni di promozione sui mercati nazionali ed internazionali; in attesa che maturino i tempi per la costituzione di un unico Consorzio di Tutela dei Vini dell'Umbria tale incarico potrebbe essere affidato al Consorzio Umbria Top che ha dato prova, nel corso degli ultimi anni, di possedere i requisiti necessari in fatto di rappresentatività e di professionalità. Rispetto al Piano nazionale di sostegno per il settore vino il Vicepresidente Dubini della Cia ha ricordato anche l'importanza per l'Umbria dei due bandi ristrutturazione e riconversione dei vigneti e contributi per la misura degli investimenti di prossima uscita (dicembre-gennaio). Infine a proposito della riforma dell'Organizzazione comune di mercato del Vino che prevede, tra l'altro, la conclusione del sistema dei "diritti di impianto" a partire dal 1° gennaio 2016, il Gie ha convenuto di chiedere in accordo con le altre organizzazioni, alla Regione un provvedimento che consenta ai produttori la vendita dei "diritti" anche al di fuori dei confini regionali.

Perugia, 13 novembre 2014

Con “QuintoQuarto” la Cia dell’Umbria promuove la zootecnia tipica

Non solo olio, vino e tartufo. Torna da protagonista nella nostra regione anche la carne bovina grazie ad un’iniziativa della Confederazione italiana agricoltori dell’Umbria mirata a valorizzare le parti più “povere” dei capi allevati, quelle che costituiscono il cosiddetto “quinto quarto”. E proprio questo, infatti, è il nome dell’evento che consacrerà Gubbio nel prossimo weekend come la capitale dei secondi d'italia. Nella Città dei Ceri gli estimatori della carne di qualità certificata, proveniente da capi allevati nei verdi pascoli del Preappennino umbro, non avranno che l’imbarazzo della scelta dovendo optare tra laboratori e libri, mercatini, degustazioni, osterie del gusto ed approfondimenti culturali all’insegna di una produzione di eccellenza che caratterizza quel territorio da tempo immemorabile. Da alcuni anni poi, le carni bovine sono garantite, nel rispetto di precise normative comunitarie, da certificazioni di qualità come l’Igp e da specifici disciplinari di filiera attivati su iniziativa diretta e volontaria degli allevatori . Insomma una qualità di cui si può essere sicuri e che accresce il valore alimentare di un prodotto con pochi rivali sotto l’aspetto nutrizionale: l’alto valore proteico ed il basso contenuto di grassi e di colesterolo costituiscono il cavallo di battaglia della nostra carne bovina di qualità che di conseguenza è magra, ricca di ferro e con un modesto apporto calorico. E’ significativo che, proprio in un momento di crisi economica come l’attuale, il consumo di carne bovina di qualità non diminuisca ma, al contrario, consolidi posizioni interessanti sul mercato. Infatti negli ultimi anni, quelli caratterizzati da maggiori difficoltà economiche, il trend delle certificazioni e dei consumi della carne bovina Igp ha continuato la sua ascesa; segno che per la carne non si rinuncia alla qualità pur in un momento di ristrettezze. In poco più di dieci anni il numero dei bovini certificati, per la maggior parte di razza Chianina, si è più che triplicato passando dai 6.793 capi del 2002 ai 20.180 capi del 2013 (e nel 2014 è previsto un ulteriore aumento…). L’obiettivo specifico del progetto “QuintoQuarto” è quello di valorizzare, promuovere e diffondere ulteriormente il consumo della carne di qualità certificata, con particolare riferimento a quelle parti del capo bovino meno conosciute - bollito, coda, lingua - che normalmente vengono trascurate perché più difficili da cucinare e che invece costituiscono un elemento essenziale per prelibati piatti della migliore tradizione contadina umbra, specialità che la Confederazione italiana agricoltori dell’Umbria, in collaborazione con Confcommercio, intende riproporre al grande pubblico dei consumatori nella tre giorni di metà novembre. La kermesse eugubina avrà il suo prologo con il convegno che si terrà presso l’Hotel Beniamino Ubaldi, venerdì 14 novembre alle ore 9 sul tema “Quinto Quarto dove!? Produzioni zootecniche certificate: opportunità ed adempimenti nella programmazione comunitaria 2014-2020”. All’incontro, coordinato dal direttore generale della Cia dell’Umbria Catia Mariani, parteciperanno il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati, il presidente del Gal Alta Umbria Mariano Tirimagni e il presidente della Cia dell’Alto Chiascio Francesco Rosi; dopo gli interventi programmati di Stefano Facchini e di Alfonso Motta della Cia dell’Umbria e di Mariano Pauselli dell’Università di Perugia, le conclusioni saranno affidate all’assessore all’Agricoltura della Regione Umbria Fernanda Cecchini. L’inaugurazione ufficiale della manifestazione è prevista nello stesso giorno, alle ore 16, nello spazio antistante la Taverna dei Capitani in Via Baldassini.

Perugia, 12 novembre 2014

 

Cia dell'Umbria: i prezzi devono compensare l'aumento dei costi
"Come per altre colture anche per il tabacco il 2014 non è stata un'annata favorevole nella nostra regione, ma gli agricoltori hanno saputo far fronte al netto calo produttivo (meno 20-25 per cento) migliorando la qualità". E' quanto ha dichiarato Luca Pellegrini, coordinatore del Gruppo di interesse economico "Tabacco" della Cia dell'Umbria, introducendo i lavori del Gie che si è riunito a Perugia nei giorni scorsi. "Ma i tabacchicoltori – ha proseguito Pellegrini – per far fronte agli impegni presi con le manifatture in fatto di qualità, hanno dovuto sopportare costi aggiuntivi che, ora, devono trovare riscontro in un adeguato incremento dei prezzi." All'incontro sono intervenuti, tra gli altri, il presidente e il direttore generale della Cia dell'Umbria Domenico Brugnoni e Catia Mariani, il presidente di Unitab Europa Oriano Gioglio e il presidente della Cia di Città di Castello Luca Zoi che si sono soffermati sulle problematiche relative alla riforma della Politica agricola comune, fortemente penalizzante per il comparto non prevedendo aiuti "accoppiati" alla produzione. Proprio per questo è di fondamentale importanza – hanno sottolineato – individuare, nel Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 in fase di elaborazione, nuove misure di sostegno all'innovazione nel comparto oltre a confermare quelle già esistenti. Una forte preoccupazione è stata espressa, dai numerosi tabacchicoltori presenti, per la mancanza di trasparenza nella gestione delle polizze da parte di alcune compagnie assicurative, dovuta all'inefficacia dell'azione dei Consorzi di difesa. Per questo, a giudizio del Gie "Tabacco" della Cia dell'Umbria, sono urgenti e necessarie una maggiore trasparenza in questa delicata materia ed una più alta professionalità di tutti coloro che vi operano per evitare che agli ingenti danni subìti si aggiunga la beffa di non vedersi riconosciuti equi risarcimenti. In conclusione il Gie "Tabacco" ha confermato la validità degli accordi con le manifatture nel quadro di precisi orientamenti di politica agraria nazionale e regionale finalizzati al consolidamento di una filiera che, in Umbria, dà lavoro a migliaia di persone; una strategia di azione che rende più competitivi i tabacchicoltori nella misura in cui si mostrano uniti e compatti nei confronti delle multinazionali del settore.

Perugia, 11 novembre 2014

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