Grido d’allarme di Cia, Confagricoltura e Anci Umbria

Anche nell’ultima versione del 24 gennaio, l’IMU agricola è ingiusta e penalizzante e va assolutamente modificata. Questa, in sintesi, la posizione espressa stamattina all’unisono dal presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori Domenico Brugnoni, dal vicepresidente regionale di Confagricoltura Fabio Rossi e dal presidente di Anci Umbria Francesco De Rebotti nel corso di un’affollata conferenza stampa. All’incontro hanno preso parte anche i deputati Filippo Gallinella del Movimento 5 Stelle e Walter Verini del Partito Democratico, che hanno assicurato il loro impegno e quello dei rispettivi gruppi parlamentari nella fase di conversione in legge del decreto-legge n. 4 del 2015. Per Brugnoni “è inaccettabile il criterio, meramente contabile e statistico, adottato dal governo per disciplinare l’esenzione dall’IMU. Per quanto riguarda i Comuni parzialmente montani - ha proseguito il presidente della Cia dell’Umbria - tale criterio non tiene in alcun conto sia l’effettiva situazione produttiva dei terreni su cui grava l’imposta, sia le caratteristiche soggettive dei proprietari e dei conducenti degli stessi; basti pensare che verranno ad essere colpiti proprio i terreni sui quali operano tanti giovani agricoltori umbri insediatisi negli ultimi anni seguendo le indicazioni della politica agraria dell’Unione europea. La Cia – ha concluso Brugnoni - chiede ai Parlamentari eletti nella nostra regione di farsi parte diligente nell’apportare significative modifiche al decreto legge che disciplina l’esenzione dall’IMU nella fase della sua conversione in legge, anche attraverso precise proposte derivanti dal confronto con le associazioni interessate.” Cia, Confagricoltura e Anci dell’Umbria hanno ritenuto che, in attesa della conversione in legge del decreto, sia opportuno sospendere il versamento dell’imposta.

Perugia, 9 febbraio 2015

Lunedì 9 febbraio alle ore 12.00 presso la sede di Perugia dell'ANCI, in via Alessi 1, i Presidenti regionali di CIA - Domenico Brugnoni, Confagricoltura - Marco Caprai e ANCI - Francesco De Rebotti, terranno un incontro con la stampa e con i Parlamentari eletti in Umbria per illustrare i motivi della mobiliazione contro le disposizioni del Governo in materia di IMU agricola e le proposte per una loro radicale e strutturale modifica.

Brugnoni e Caprai: il Parlamento provveda a modificare strutturalmente il Decreto del governo

A gennaio il Consiglio dei Ministri ha emanato un decreto legge destinato a rivedere i criteri di esenzione dei terreni agricoli per il pagamento dell'IMU ed ha fissato al 10 febbraio prossimo la data per il pagamento di quanto di competenza del 2014. Per i presidenti regionali di Cia e Confagricoltura, Domenico Brugnoni e Marco Caprai, "molti parlano di risultato importante e di vertenza risolta ma non è così. Si partiva dalla esenzione totale da questa imposta dei terreni agricoli ubicati in aree montane e svantaggiate, per veder poi ridurre il campo di applicazione dell'esenzione ai soli territori montani, ai Coltivatori diretti ed agli Imprenditori agricoli professionali. Di fatto si è introdotta, su basi soggettive, una vera e propria patrimoniale pesantissima. Il precedente Decreto basato sul solo livello altimetrico della residenza comunale e sospeso dal TAR del Lazio per "illogicità", sarebbe stato devastante. In Umbria con la nuova determinazione comunque approssimativa - proseguono Caprai e Brugnoni - in quanto considera omogenei gli svantaggi all'interno dello stesso Comune, si è tornati ad applicare una classificazione più rispondente al tema degli "svantaggi territoriali". Questo se da un lato ha esentato alcuni, dall'altro ha scaricato su altri un onere gravissimo." Nella realtà umbra, infatti, vi sono molti casi di imprese agricole strutturate, con operai, impiegati e dirigenti agricoli che si trovano nella situazione paradossale di non poter acquisire la qualifica di Imprenditori agricoli professionali. Il nostro Stato colpisce queste imprese con una imposizione fino a 100 euro ad ettaro. Si tratta di imprese con un'estensione di decine o centinaia di ettari, che subiranno un colpo mortale. Così come per le iniziative familiari avviate negli ultimi anni finalizzate al ricambio generazionale; in queste situazioni, infatti, avviene spesso che il genitore conceda in affitto o in comodato il proprio terreno agricolo al figlio affinché possa proseguire l'attività. L'esclusione dall'esenzione IMU di questi terreni ubicati in Comuni parzialmente montani rappresenta, quindi, un'incomprensibile limitazione alle forme più innovative di utilizzo del fattore terra fortemente incentivate dall'Unione europea. "Per tutti questi motivi - hanno concluso i presidenti regionali di Cia e Confagricoltura - proseguiremo nei prossimi giorni la mobilitazione in corso per ottenere dal Parlamento le opportune e necessarie modifiche al Decreto legge."

Perugia, 5 febbraio 2015

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