Il 30 novembre ed il 1° dicembre la Cia dell'Umbria ospita nella propria sede di Perugia il meeting iniziale del progetto Erasmus+ Partenariati Strategici per la Formazione Professionale (VET) CARE-T-FARMS, dedicato alla formazione integrata degli agricoltori, degli operatori e degli specialisti di assistenza socio-sanitaria che concorrono a fornire servizi di inclusione relazionale e lavorativa a persone con diverse tipologie di disabilità mentale e disagio sociale.
La recente legge 141 del 18 agosto 2015, "Disposizioni in materia di agricoltura sociale" ha inteso regolamentare questa tipologia di attività agricole multifunzionali, iniziate in Italia negli anni '90 dopo che si erano già sperimentate forme di agricoltura sociale in Olanda e Belgio, per dare un carattere istituzionale nel contesto territoriale e socio-sanitario ad aziende agricole che presentino competenze e programmi in grado di fornire percorsi riabilitativi e cognitivi adeguati.
Il progetto, che avrà una durata di 24 mesi a partire dal 1° novembre, si propone di realizzare un contesto europeo di rete basato su casi di studio, scambio di buone pratiche e materiali per la formazione combinata in aula, in azienda e online volti ad acquisire le molteplici competenze necessarie al funzionamento di un'azienda agricola sociale e dei suoi operatori.
Fanno parte del progetto il CDR, Centro nazionale per la formazione allo sviluppo rurale, sede di Cracovia in Polonia, che avrà funzioni di coordinamento del partenariato, ARID, Associazione per lo sviluppo delle attività formative nella regione Lacjum in Polonia, ELO, Associazione di rete degli imprenditori agricoli europei, con sede in Belgio a Bruxelles, ON Projects, azienda esperta nella gestione di programmi europei con sede in Spagna a Granada, l'Università di Çanakkale in Turchia, con competenze nelle terapie assistite con animali, l'AUSL Umbria1, responsabile per le cure socio-sanitarie nell'area del Perugino e la Cia Umbria Servizi all'Impresa che sviluppa servizi tecnici per le aziende agricole sul territorio regionale.
Oltre alla realizzazione dei materiali formativi che verranno resi disponibili agli utenti su una piattaforma internet aperta, il progetto realizzerà una serie di eventi nazionali ed un evento europeo a Bruxelles nel quale verranno coinvolti rappresentanti delle istituzioni europee, delle organizzazioni agricole e del mondo del lavoro rappresentate presso le rispettive sedi europee.

"Con Oriano Gioglio se ne va un punto di riferimento sicuro, unico e prezioso per tutto il mondo agricolo e, in particolare, per quello legato alla filiera del tabacco". Questa la prima dichiarazione di Domenico Brugnoni, presidente di Cia Umbria, alla notizia della scomparsa del dirigente sindacale che più di ogni altro ha saputo incarnare, negli ultimi quattro decenni, la lotta per la difesa di una coltivazione che ha generato e genera sviluppo e benessere in Umbria, in Italia e in Europa. "Iniziò la sua attività sindacale entrando giovanissimo come tecnico in Cia – ricorda Brugnoni – ma ben presto emersero le sue qualità di dirigente prima come responsabile di zona nell'Alta Valle del Tevere, quindi come presidente provinciale e membro della Presidenza regionale. Oriano è stato animatore della prima vera Associazione Regionale di Produttori di Tabacco ARPT Umbria della quale ha ricoperto fino ad oggi la carica di Presidente.Il suo impegno e la sua passione unita ad una grande professionalità, furono apprezzati a tal punto da essere chiamato al ruolo di guida della tabacchicoltura italiana: fu per tanti anni direttore nazionale ed infine presidente di Unitab e seppe rappresentare talmente bene gli interessi dei produttori a livello internazionale da meritare la recente elezione a presidente di Unitab Europa. La sua scomparsa si configura perciò come una grave perdita per la Cia, per la filiera del tabacco e per tutto il mondo agricolo. Ecco perché, nell'esprimere la più sentita vicinanza a sua sorella Giuseppina, al suo cognato ed alle sue nipotine, sono certo che la Cia dell'Umbria si adopererà per valorizzare e ricordare degnamente la figura di Oriano Gioglio."

Perugia, 22 novembre 2017

La campagna olivicola 2017 è ormai agli sgoccioli e arrivano i primi bilanci consuntivi di un'annata. Un'estate tra le più torride e siccitose della storia, ha messo a dura prova tutto il comparto olivicolo nazionale. Dopo una fioritura che era stata giudicata straordinaria, l'andamento climatico, caratterizzato da temperature eccessive e da una vera e propria siccità, ha determinato purtroppo cascola anticipata dei fiori, allegagione contenuta e fruttificazione ridotta.
Nonostante la generale ripresa, la produzione è comunque ancora lontana dal raggiungere gli standard di una campagna olearia ordinaria. In Umbria infatti si sta assistendo a un calo della produzione medio del 20-25% con danni più elevati in alcune zone della regione, come il Lago Trasimeno.
Tempi difficili che mettono a dura prova un comparto che, malgrado tutto, si caratterizza ancora per la qualità delle produzioni, dinamicità delle imprese e forte identità territoriale.
"L'Umbria – dichiara Domenico Brugnoni Presidente dell'Organizzazione dei Produttori Olive ed Olio di Cia - infatti, si è sempre distinta per una tradizione olearia di elevatissimo livello, che si ritrova nel successo commerciale dell'extravergine di oliva. La nostra regione concorre con meno del 2% alla produzione nazionale di olio, ma può considerarsi una delle più interessanti aree olivicole del Paese sia per la qualità e la tipicità del prodotto che per i molteplici riflessi e connessioni che l'olivo ha da tempi remoti nella storia, nella cultura, nel tessuto economico-sociale e nel paesaggio della regione. Da sempre l'olio umbro ottiene riconoscimenti per la sua produzione, rappresentando una vera eccellenza a livello nazionale ed internazionale."
Le aziende olivicole e olearie umbre, in un quadro competitivo sempre più difficile e complesso, sono oggi più che mai interessate a produrre oli di eccellenza e diversificati per caratteristiche territoriali, contenuto in composti nutraceutici e valore organolettico.
Per ottenere prodotti di alta qualità è tuttavia necessario per le imprese disporre di nuove competenze bio-agronomiche, oltre che di capacità di adottare innovazioni tecnologiche e organizzative provenienti dal mondo della ricerca.
Per valorizzare i propri punti di forza, il settore olivicolo ha dunque bisogno di operatori e professionisti qualificati e specializzati. Tecnici in grado di assicurare la qualità e la sicurezza del prodotto e di controllare l'intera filiera produttiva, dal campo alla tavola.
E' questo l'obiettivo del corso di alta formazione in "Tecnico dell'innovazione per la qualità e la biodiversità della filiera olivicolo-olearia", finanziato dalla Regione Umbria nell'ambito dell'Avviso pubblico SMART e realizzato da Tatics Group spa e CIA Umbria Servizi all'Impresa srl in collaborazione con i due Istituti ISAFOM e IBBR del CNR.
Il corso, presentato lo scorso 6 novembre presso la sede regionale della CIA Umbria, intende offrire alle aziende di produzione, trasformazione e distribuzione del settore olivicolo competenze specialistiche e di alto livello, per favorire la crescita e la competitività delle imprese stesse promuovendo anche l'intero territorio.
Il corso formerà 15 tecnici con una specifica preparazione nel settore della produzione delle olive e dei prodotti di prima trasformazione (olive da tavola e oli), della gestione dell'oliveto e del frantoio e della valorizzazione e della promozione dell'olio extravergine di alta qualità, a vantaggio sia dell'occupabilità dei partecipanti sia della competitività del sistema delle imprese.
È possibile iscriversi al corso fino al 20 novembre; per scaricare il bando e la scheda di adesione o avere maggiori informazioni consultare i siti www.tatics.it e www.ciaumbria.it o contattare i numeri 075/5056985 - 075/3747030.

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