Brugnoni: la politica si confronti con le rappresentanze delle imprese
"La nuova Politica agricola comune inciderà moltissimo sull'agricoltura umbra; le aziende della regione devono capire come interpretarla e quali scelte compiere nel prossimo settennio per migliorare i redditi e la capacità produttiva". Questa, in sintesi, l'esigenza che ha portato Cia e Confagricoltura dell'Umbria ad organizzare, nella prima giornata di Agriumbria 2014, la Conferenza nazionale sul tema "Pac 2014-2020, aiuti diretti e sviluppo rurale", tenutasi a Bastia Umbra il 28 marzo alla presenza di centinaia di agricoltori. Dopo il saluto del sindaco della città Stefano Ansideri e del rettore dell'Università di Perugia Franco Moriconi i lavori sono stati aperti dagli interventi dei presidenti regionali di Cia e Confagricoltura, Domenico Brugnoni e Marco Caprai. A tenere le relazioni principali su aiuti diretti e sviluppo rurale sono stati, quindi, rispettivamente Vincenzo Lenucci, direttore dell'area economica di Confagricoltura, e Giuseppe Cornacchia, responsabile del dipartimento economico e sviluppo agroalimentare di Cia. Lenucci ha sottolineato, tra l'altro, che "i pagamenti diretti – circa 4 miliardi all'anno solo per l'Italia, sei quali 80 milioni per l'Umbria - sono una componente essenziale della Pac. La riforma ha però cambiato la redistribuzione dei fondi tra settori, territori e comparti; in Umbria ce ne sono alcuni, come zootecnia, tabacchicoltura e olivicoltura, che hanno subìto una riduzione dei trasferimenti. Questo è un problema da risolvere altrimenti si rischia di perdere tante unità produttive." "Il programma di sviluppo rurale – ha spiegato poi Cornacchia – prevede per l'Italia circa 23 miliardi di euro da spendere in sette anni. Per l'Umbria, considerando anche il cofinanziamento nazionale e regionale, sono oltre 876 milioni di euro. Finora abbiamo avuto grosse difficoltà per problemi di burocrazia e per errori di programmazione; adesso, invece, dobbiamo spendere, e bene, questi fondi perché sono estremamente necessari ad assicurare crescita economica all'agricoltura ed all'intero Paese." Nel corso dell'ampio dibattito sono intervenuti, tra gli altri, Alessandro Mastrocinque in rappresentanza di Agrinsieme e l'assessore regionale all'Agricoltura Fernanda Cecchini secondo la quale "l'agricoltura ha ritrovato la sua centralità. Finalmente si è capito che qualità del cibo e tutela dell'ambiente non sono valori che possono passare in secondo piano. Ora si tratta di cogliere le opportunità che la Pac offre per garantire reddito alle imprese, occupazione e sostenibilità ambientale." "Siamo ad una svolta – questo il commento finale di Brugnoni – il budget della Pac è definito ed anche alcuni indirizzi generali. E' importante, ora, fare delle scelte ma è necessario che la politica si confronti con le imprese e con le loro rappresentanze."