Le giornate della dieta mediterranea celebrano l'agricoltura umbra

 

Grazie alla collaborazione con Cia, Confagricoltura e la Facoltà di Agraria dell’Ateneo perugino, ad Assisi, dal 20 al 22 settembre, i prodotti locali saranno protagonisti di degustazioni guidate, convegni a tema, esposizioni promozionali e workshop

La terza edizione delle Giornate della Dieta Mediterranea, che si terrà in contemporanea al WTE, World Heritage Tourism Expo, al Teatro Lyrick di Assisi, dal 20 al 22 settembre, sarà l’occasione per celebrare non solo la Dieta Mediterranea come vero e proprio stile di vita, ma anche tutti quei prodotti dell’agricoltura umbra che vi rientrano a pieno titolo, come olio, cereali, vino, frutta e verdura, latticini e carne.

Con questo obiettivo si rinnova e si rafforza la partecipazione all’evento dei produttori locali, aderenti alle associazioni di categoria CIA e Confagricoltura, che hanno scelto, per il secondo anno consecutivo, di essere al Lyrick.

“La Dieta Mediterranea rappresenta una grande ricchezza da valorizzare anche per la promozione dei nostri territori –sostiene Domenico Brugnoni, presidente della Cia dell’Umbria-. Protagonisti di questa azione devono essere gli agricoltori che oggi, attraverso iniziative e progetti innovativi come “La Spesa in Campagna” della Cia, hanno l’opportunità di promuovere le tante produzioni di qualità e le eccellenze enogastronomiche.  Il palcoscenico offerto dal WTE ad Assisi costituisce in questo senso un’occasione unica per comunicare un’arte, quella della produzione del made in Italy agroalimentare, che trova la sua esaltazione nella Dieta Mediterranea”.

Non dimentichiamo, infatti, che quando parliamo di Dieta Mediterranea, si intende un modello alimentare che è anche un ricco e variegato insieme di conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola. Nel 2011, il Comitato Intergovernativo dell’UNESCO l’ha voluta inserire nella lista dei beni patrimonio immateriale dell’umanità, riconoscendone così l’alto valore culturale che essa ha per le popolazioni del Mediterraneo.

Proprio per questo, anche Confagricoltura Umbria si dice “lieta di partecipare al WTE di Assisi in quanto –come precisa il Presidente Marco Caprai – si ritiene "La dieta mediterranea" elemento centrale per la promozione dei prodotti agroalimentari umbri, delle aziende e di tutto il territorio. Consideriamo Assisi il luogo ideale per celebrare la dieta mediterranea e per accogliere gli ospiti che arriveranno da tutto il mondo. La nostra partecipazione, attraverso la presenza di valide e operative aziende agricole –conclude il Presidente Caprai-,  vuole rafforzare l'importanza che la nostra regione ha nel rappresentare a 360° gradi la Dieta Mediterranea anche per la sua centralità geografica in Italia e in tutto il Mediterraneo.

Anche la Facoltà di Agraria dell’Università di Perugia non ha voluto mancare, quest’anno, l’appuntamento con le Giornate della Dieta Mediterranea. Per l’occasione ha ideato un apposito questionario, rivolto alle aziende della filiera agroalimentare italiana sul tema dell’innovazione di prodotto nella Dieta Mediterranea. Obiettivo dello studio è quello non solo di valutare come l’innovazione del prodotto agroalimentare può essere strumento di competitività, pur nel rispetto della tradizione, ma anche di suscitare una riflessione degli operatori del settore rispetto alla propria situazione e al proprio futuro. I risultati del questionario saranno quindi resi noti e discussi nell’ambito di incontri organizzati durante le Giornate in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Economico-Estimative e degli Alimenti dell’Università di Perugia.

 I prodotti dell’agricoltura umbra saranno, quindi, protagonisti di appositi spazi espositivi dove il pubblico della kermesse potrà conoscerli e gustarli, di appuntamenti di degustazione guidata, momenti di approfondimento dedicati sia ai visitatori che agli operatori.

La Dieta Mediterranea –spiegano gli organizzatori della manifestazione- non è importante solo per l’aspetto salutistico, ma ha anche una valenza sociale (pensiamo a quale importante momento di coesione è il pasto in comune), oltre che economica, legata allo sviluppo di mestieri e attività tipiche, e ambientale. Il nostro intento è di fare rete con gli operatori della filiera agroalimentare umbra per mostrare concreti ed interessanti esempi di come questi valori si sono sviluppati nel tempo nel nostro territorio, conosciuto ovunque per la qualità della vita che vi si può vivere, patrimonio da non perdere e anzi da valorizzare”.

 

 

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