CIA UMBRIA, UN PASQUA SOTTOTONO PER LE AZIENDE AGRICOLE

Agriturismi: zero prenotazioni e ritardi sul fondo ristorazione DL sostegni: per un'azienda che ha perso 50mila euro di fatturato, un contributo di appena 2500 euro
La nota positiva: risale il consumo e il prezzo dell'agnello umbro


Perugia - Per il secondo anno consecutivo il tradizionale appuntamento con la Pasqua, che solitamente apre la stagione di turismo verde, rimane bloccato dall'emergenza Covid-19. Alla vigilia della Pasqua 2021 Cia Umbria segnala i punti di maggiore criticità, ma anche piccoli segnali di ripresa sui consumi.


Agriturismi: zero prenotazioni e ritardi sul Fondo ristorazione


Soffrono ancora gli agriturismi, che riescono a stare a galla solo grazie alla mera produzione agricola. In Umbria, anche quest'anno sono state azzerate le prenotazioni per la Pasqua. Cia nazionale ha calcolato che, con il divieto di gite fuori porta, vanno in fumo le abituali 350mila presenze delle vacanze pasquali nei 23mila agriturismi italiani. Un'offerta complessiva di servizi legati all'ospitalità e alla ristorazione che conta quasi mezzo milione di posti a tavola e 300mila posti letto. Tutto questo nonostante la garanzia di sicurezza data dagli agriturismi, situati sempre in zone con grandi spazi aperti.


Ritardi anche nei ristori. Sulla partita dei bonus, infatti, Cia Umbria denuncia le lunghe attese del Fondo Ristorazione lanciato a novembre scorso: quasi tutte le aziende agrituristiche del territorio che hanno richiesto i contributi a fondo perduto, da un minimo di 1.000 fino a un massimo di 10.000 euro per l'acquisto di prodotti 100% Made in Italy, non hanno ancora visto un euro.


Dl Sostegni: per una perdita di fatturato di 50.000 euro, se ne ricevono appena 2.500


Non possiamo, inoltre, non mostrare preoccupazione per le modalità in cui è stato pensato l'ultimo Dl Sostegni. Come riporta la nota di Turismo Verde-Cia, gli importi dei contributi sono calcolati in base al fatturato annuo, sempre che esso, nel 2020 abbia subito una perdita media mensile di almeno il 30% rispetto al 2019. Così fatto il calcolo del sostegno comporta aiuti economici davvero esigui, anche perché i mesi estivi del 2020, in cui gli agriturismi hanno ripreso a lavorare, invalidano la reale perdita subita durante tutto l'anno. Facendo un esempio: un'azienda che ha avuto una perdita di fatturato di 50.000 euro tra il 2019 e il 2020, riceve un contributo di appena 2500 euro. (Variazione del fatturato -50.000 euro, aliquota contributo a fondo perduto 60%, calcolo importo contributo: (50.000 x 60%)/12 =2.500 euro). Chiediamo allora, che venga calcolato il calo sul fatturato della sola attività agrituristica, e non su tutta l'azienda agricola, e che anche le aziende agricole iscritte all'albo regionale delle fattorie didattiche vengano inserire nei beneficiari.


Una Pasqua digitale con l'E-commerce


Secondo Cia, un argine alla crisi sta arrivando dall'e-commerce dei prodotti agroalimentari. Cia ha ideato la piattaforma dalcampoallatavola.it, primo e-commerce che vede protagonisti gli agricoltori italiani su tutto il territorio nazionale. Grazie al sostegno filantropico di J.P. Morgan, Cia ha voluto mettere a disposizione delle imprese agricole e agrituristiche uno strumento agile che dia un forte impulso al mercato del food online. Molte le aziende umbre sul portale.


Agnelli: buone le vendite e il prezzo torna ai livelli del 2019, ma sempre meno prodotto


Buone notizie sul consumo di agnello umbro. Rispetto al 2020 sono aumentate le vendite dell'agnello nato e allevato in Umbria, con una ripresa dei mattatoi del territorio. Risalgono anche i prezzi, che lo scorso anno erano crollati fino a 2,50 euro al kg e quest'anno sono tornati ai livelli del 2019: 3,50 euro al kg per l'agnello pesante e 4,00 euro per quello leggero. Chi ha mantenuto una certa capacità di spesa, è tornato a ordinare il piatto tradizionale pasquale nelle macellerie dell'Umbria, spendendo il giusto per un prodotto di alta qualità. In diversi casi, però, la domanda ha superato l'offerta, facendo registrare una carenza di prodotto. Questo perché in Umbria diminuiscono gli allevamenti di ovini, frutto di una scelta sofferta dell'allevatore che subisce sempre più spesso gli attacchi della fauna selvatica, specie del lupo.
"Pasqua è un segno di rinascita - ha affermato il presidente Cia Umbria Matteo Bartolini - e noi vogliamo coglierlo augurando ai nostri soci e all'intero territorio una vera ripartenza, in primis con un'azione sempre più forte sulle vaccinazioni, così da ridare slancio anche alle attività economiche. Abbiamo visto luci e ombre, ma vogliamo cogliere il segnale positivo di ripresa del consumo di cibo locale: è da qui che dobbiamo ripartire sensibilizzando i cittadini umbri all'acquisto dei prodotti del territorio, così da aiutare le aziende agricole a mantenersi in vita, e a continuare a garantire quei servizi ecosistemici utili a tutti".

Per approfondimenti e interviste:
Emanuela De Pinto
Ufficio Stampa Cia Umbria
Tel. 340.9200423
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