Per Cia e Confagricoltura dell'Umbria inaccettabile l'IMU agricola

Brugnoni e Caprai: il Parlamento provveda a modificare strutturalmente il Decreto del governo

A gennaio il Consiglio dei Ministri ha emanato un decreto legge destinato a rivedere i criteri di esenzione dei terreni agricoli per il pagamento dell'IMU ed ha fissato al 10 febbraio prossimo la data per il pagamento di quanto di competenza del 2014. Per i presidenti regionali di Cia e Confagricoltura, Domenico Brugnoni e Marco Caprai, "molti parlano di risultato importante e di vertenza risolta ma non è così. Si partiva dalla esenzione totale da questa imposta dei terreni agricoli ubicati in aree montane e svantaggiate, per veder poi ridurre il campo di applicazione dell'esenzione ai soli territori montani, ai Coltivatori diretti ed agli Imprenditori agricoli professionali. Di fatto si è introdotta, su basi soggettive, una vera e propria patrimoniale pesantissima. Il precedente Decreto basato sul solo livello altimetrico della residenza comunale e sospeso dal TAR del Lazio per "illogicità", sarebbe stato devastante. In Umbria con la nuova determinazione comunque approssimativa - proseguono Caprai e Brugnoni - in quanto considera omogenei gli svantaggi all'interno dello stesso Comune, si è tornati ad applicare una classificazione più rispondente al tema degli "svantaggi territoriali". Questo se da un lato ha esentato alcuni, dall'altro ha scaricato su altri un onere gravissimo." Nella realtà umbra, infatti, vi sono molti casi di imprese agricole strutturate, con operai, impiegati e dirigenti agricoli che si trovano nella situazione paradossale di non poter acquisire la qualifica di Imprenditori agricoli professionali. Il nostro Stato colpisce queste imprese con una imposizione fino a 100 euro ad ettaro. Si tratta di imprese con un'estensione di decine o centinaia di ettari, che subiranno un colpo mortale. Così come per le iniziative familiari avviate negli ultimi anni finalizzate al ricambio generazionale; in queste situazioni, infatti, avviene spesso che il genitore conceda in affitto o in comodato il proprio terreno agricolo al figlio affinché possa proseguire l'attività. L'esclusione dall'esenzione IMU di questi terreni ubicati in Comuni parzialmente montani rappresenta, quindi, un'incomprensibile limitazione alle forme più innovative di utilizzo del fattore terra fortemente incentivate dall'Unione europea. "Per tutti questi motivi - hanno concluso i presidenti regionali di Cia e Confagricoltura - proseguiremo nei prossimi giorni la mobilitazione in corso per ottenere dal Parlamento le opportune e necessarie modifiche al Decreto legge."

Perugia, 5 febbraio 2015

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