Stampa questa pagina

Spreco alimentare, Bartolini (Cia Umbria): «Un appello alla spesa consapevole e al valore del cibo come bene da condividere»

«Il cibo continua a essere sprecato in quantità preoccupanti e oggi siamo tutti chiamati a promuovere la cultura della spesa consapevole, modificando radicalmente il valore che attribuiamo al cibo e ripensandolo come un bene da rispettare e condividere». Con queste parole, Matteo Bartolini, presidente di Cia Agricoltori Italiani dell'Umbria e vicepresidente nazionale, sottolinea l'urgenza di un cambiamento di mentalità in occasione della Giornata Nazionale per la Prevenzione contro lo Spreco Alimentare che cade il 5 febbraio. A tracciare il quadro è il rapporto dell'Osservatorio Waste Watcher International. Stando ai dati elaborati da Ipsos e Università di Bologna tale spreco in Italia è aumentato e rappresenta ormai un valore di 14,1 miliardi di euro, pari 4,5 milioni di tonnellate di prodotti. In termini pro capite, parliamo di 139,7 euro all'anno per il 2024, contro i 126 euro del 2023.

«Uno spreco di cibo, significa spreco di risorse economiche, di beni naturali, quali suolo e l'acqua. Ma anche svalutare il ruolo e la dignità degli agricoltori, custodi di ambiente e territorio. La rivoluzione alimentare spetta a noi e ora, più che mai, serve rafforzare l'impegno di tutti, istituzioni comprese, nel diffondere una nuova coscienza civica in relazione al cibo e ad una spesa consapevole. È fondamentale riflettere sul valore che attribuiamo al cibo. Il primo passo è quello di ripensare al suo significato, andando oltre la visione di un semplice prodotto commerciale. Finché il cibo sarà considerato esclusivamente una merce da acquistare e vendere, priva di un legame profondo con le nostre tradizioni e il benessere collettivo, lo spreco resterà un problema difficile da sconfiggere. Il cibo, infatti, non è solo un bene di consumo, ma rappresenta un elemento che ci connette alle nostre radici, alle comunità e alla natura. Trattarlo come un bene da condividere vuol dire riconoscerne il valore che va oltre il prezzo di mercato: esso è un mezzo per nutrirci, per educarci e, soprattutto, in tempi come questi, per rafforzare i legami sociali e il tessuto comunitario. È quello che stiamo facendo, mettendo insieme produttori, trasformatori e cittadini per costruire filiere alternative del cibo. Come a Perugia con la food coop di via Birago e l'appuntamento settimanale con il Mercato dell'Arco Etrusco (ogni venerdì in piazza Puletti dalle 9.30 alle 15.30) e l'esperienza del villaggio del cibo a Montone».

Questo sito fa uso di cookies per migliorare l'esperienza di navigazione e per fornire funzionalità aggiuntive. Si tratta di dati del tutto anonimi, utili a scopo tecnico o statistico, e nessuno di questi dati verrà utilizzato per identificarti o per contattarti. Questo sito potrebbe fare uso di cookies di terze parti. Maggiori dettagli sono presenti sulla privacy policy. Questo sito potrebbe fare uso di cookies di profilazione. Maggiori dettagli sono presenti sulla privacy policy. Cliccando il bottone Ho capito, confermi il tuo consenso a questo sito di salvare alcuni piccoli blocchi di dati sul tuo computer. Per saperne di più su cookies e localStorage, visita il sito Garante per la protezione dei dati personali
Maggiori informazioni Ho capito

Console Debug Joomla!

Sessione

Informazioni profilo

Utilizzo memoria

Queries Database