Coronavirus, Cia Umbria: sospendere Imu, Irap, Tari e mutui per le aziende agricole

Il Presidente Bartolini: "Accelerare le istruttorie relative al Psr, per permettere il pagamento immediato da Agea: serve liquidità per affrontare il blocco delle entrate"

Perugia - Sospendere il pagamento di Imu, Irap, Tari, oltre ai mutui per le aziende agricole dell'Umbria. È la richiesta che Cia-Agricoltori Italiani Umbria porterà questo pomeriggio, 5 marzo, alla riunione che si terrà nella sede della Regione Umbria tra l'Assessore regionale allo Sviluppo Economico, Michele Fioroni, e tutte le organizzazioni datoriali, di categoria e i sindacati dei lavoratori.

Il Decreto del Governo ha fermato anche l'Umbria per l'emergenza Coronavirus. Capiamo la necessità sanitaria di bloccare per quanto possibile il contagio, chiudendo le scuole e annullando manifestazioni ed eventi, ma queste misure inevitabilmente hanno causato anche il blocco del sistema economico nazionale, Umbria compresa. In questa situazione, però, è facilmente intuibile la difficoltà delle aziende nell'ottenere liquidità per pagare rate, mutui, prestiti, fidi, dipendenti, tassi fornitori. Sospendere il pagamento dei tributi locali da parte della Pubblica Amministrazione significherebbe lasciare in azienda la liquidità necessaria per non bloccare il circolo economico vitale dell'azienda stessa.
Già qualche giorno fa abbiamo denunciato la grave situazione in cui versano gli agriturismi del territorio regionale che, in poche ore, hanno ricevuto cancellazioni sulle prenotazioni di Pasqua. Questo comporta, come effetto domino, anche un drastico calo per i ristoratori e, di conseguenza, per le aziende agricole che vedono diminuire le richieste di approvvigionamento per i cibi made in Umbria. Viene da chiedersi, come si può pagare una tassa sui rifiuti quando, per effetto delle disdette da Coronavirus, non se ne producono affatto? A tutto questo si aggiunga lo stop dell'export. Il risultato è una pesante ricaduta economica con la quale la Regione deve fare i conti, predisponendo una task force per monitorare in modo costante la situazione dell'Umbria e cercare soluzioni concrete che diano respiro ai datori di lavoro.
Ecco perché oggi al tavolo istituzionale, Cia Umbria chiede con urgenza la sospensione delle tasse per le aziende agricole e le strutture ricettive, ma non solo.

"Occorre ragionare anche sul Psr – dichiara Matteo Bartolini, Presidente Cia Umbria – . Chi si è impegnato ad affrontare un investimento partecipando a un bando del Piano di Sviluppo Rurale oggi si trova nell'incertezza e nell'immobilismo totale, per cui non sa se potrà portare a termine il progetto e rendicontare le spese sostenute. È necessario valutare nuove misure di sostegno bancario e, dalla Regione, garantire l'avvio del cofinanziamento per la parte già investita. Inoltre – continua Bartolini – in questa fase è fondamentale accelerare tutte le istruttorie relative al Psr, per permettere il pagamento immediato da Agea. Se, come prevenzione per l'emergenza Coronavirus, le entrate delle aziende sono quasi azzerate, allora è giusto trovare il modo di generare liquidità per affrontare la situazione ed evitare il rischio di recessione economica dell'intero territorio regionale. Chiediamo una ripartenza collegiale: parti sociali, istituzioni e cittadini. Da questo virus ne usciamo solo con un contagioso atto di solidarietà regionale".

Per approfondimenti e interviste:
Emanuela De Pinto
Ufficio Stampa Cia Umbria
Tel. 340.9200423
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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